Bastia

Il sindaco ritira la delega di assessore a Maria Aristei Belardoni

ASSISI L’UNICA DONNA IN GIUNTA ERA ANCHE ESPONENTE DELLA LISTA-BARTOLINI. «NON ESISTONO PIU’ LE CONDIZIONI POLITICHE»DOPO L’AMMONIZIONE, l’espulsione. Il sindaco Claudio Ricci ha ritirato a Maria Aristei Belardoni l’incarico di assessore e tutte le deleghe che le erano state attribuite: pubblica istruzione, pari opportunità, ufficio sostegno alle Nazioni Unite. La Belardoni, esponente della lista Bartolini, era rimasta nell’esecutivo anche dopo la cacciata dell’ex vicesindaco, ora candidato alla poltrona di primo cittadino. Nelle scorse settimane, in più di un’occasione, anche in Consiglio comunale, la ‘questione Belardoni’ era stata sollevata; lo stesso Ricci, in occasione della sua candidatura a sindaco aveva preannunciato la necessità di sciogliere il nodo che si era creato. «Pur riconoscendo e apprezzando il lavoro svolto nel settore della pubblica istruzione — sottolinea Ricci — ho dovuto prendere atto che non ci sono più le condizioni politiche per una collaborazione amministrativa». Il sindaco terrà per sé le deleghe in attesa di fare, con la coalizione, una riflessione conclusiva. «Chi, come me ha capito bene Ricci, purtroppo solo nel suo periodo di sindaco, non si meraviglia affatto del suo comportamento — tuona Giorgio Bartolini —. In questi anni da sindaco, come constatato di persona, ha tenuto un atteggiamento etico ben diverso da quando era vice. Per questo non mi meraviglio più di tanto, né mi crea amarezza o delusione, in quanto, nella sua veste di falso umile, mostra anche con questo atto un atteggiamento irriguardoso e protervo. Alla vigilia dell’8 marzo, il buttafuori ha allontanato l’unica donna in giunta. Aver tolto la delega a due mesi dalle elezioni all’assessore Maria Belardoni, che ha operato con capacità, impegno e spirito di servizio — continua l’ex vicesindaco — è un’epurativa azione isterica e inconsulta di un sindaco uscente disperato e solo, che sa di non godere più del consenso nel suo ‘lavoro di pendolare’ da Marsciano ad Assisi, perché ha disilluso coloro che lo hanno conosciuto veramente. È un’ulteriore azione fatta solo per interesse politico personale».

Nazione-2011-03-08-Pag17

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