“Ieri sera in Consiglio comunale è stata approvata a maggioranza, con due astensioni e quattro contrari, la revisione dell’art 115 del Regolamento di Igiene comunale, quello che oramai passa per  l’articolo che liberalizza la fertirrigazione nel nostro territorio con effluenti di allevamento.

Su tale questione mi ero espressa pubblicamente dichiarando di aver richiesto un parere legale che complessivamente ha confermato la necessità di rivedere tale articolo alla luce dei cambiamenti normativi che dettano regole e condizioni per effettuare la fertirrigazione che rimane, al di là delle questioni attuali, una buona pratica agronomica.  Per poter effettuare  tale tecnica di concimazione la normativa vigente prevede, preventivamente,  la presentazione di una articolata documentazione da inviare alla Regione per ottenere autorizzazione ad esercitare l’attività di allevamento intensivo, dove sono contenute le prescrizioni e le misure intese ad evitare, ove possibile, o a ridurre le emissioni nell’aria, nell’acqua e nel suolo, comprese le misure relative alla gestione dei rifiuti. E’ una istruttoria molto complessa, condotta dalla Regione tramite conferenza di servizi a cui partecipano i soggetti competenti in materia ambientale, tra cui il Comune ove l’attività ha sede. Oltre a ciò,  per tutte le aziende è fatto obbligo della compilazione del registro dei fertilizzanti e dell’invio alle autorità designate del Piano di Utilizzazione Agronomica e  della comunicazione al Comune relativa all’utilizzazione degli effluenti di allevamento e dove si intende effettuare l’utilizzazione agronomica di tali effluenti. In altre parole, più semplicemente, le aziende sono tenute a dichiarare la conformità del proprio operato a tutta la normativa vigente in materia.

Il ruolo del Comune chiaramente non è solo quello di accogliere l’istanza delle Aziende che presentano la “comunicazione” ove intendano effettuare la fertirrigazione. Il ruolo del Comune è quello di istruire la pratica, chiedere eventuali integrazioni e poi trasmetterla all’ARPA e alla Provincia, gli enti preposti al controllo e al monitoraggio. Ma può fare di più, ed è quello che abbiamo garantito nella seduta del Consiglio comunale e riportato nell’art. 115 “Fermi rimangono i poteri di ordinanza dell’Amministrazione comunale aventi ad oggetto la prescrizione di particolari regole o comportamenti che la situazione generale o particolare potrà determinare. Il Comune effettua, in collaborazione anche gli altri organi pubblici, vigilanza sul territorio, intervenendo o sollecitando anche le eventuali modifiche ai Piani di Azione che possano garantire la predisposizione delle migliori cautele in via preventiva per l’Ambiente e la salute dei cittadini”.

Tradotto operativamente, significa che già dal 2 aprile abbiamo inviato all’ARPA Umbria la richiesta di stipulare un Protocollo di intesa ” per acquisire un quadro esatto e compiuto del nostro territorio, nonchè creare un sistema sinergico per controlli con cadenza di tempo inferiore a quelli previsti dalla normativa vigente, intervenire sussidiariamente nelle attività e quindi adottare tutte le soluzioni che verrano reputate opportune”.

E’ un impegno in cui crediamo e che porteremo avanti con attenzione e rigore, già nella prossima settimana abbiamo concordato un incontro con i vertici dell’ARPA, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. Sicuramente riceveremo tutto il necessario supporto alle richieste che andremo a formulare così da fugare tutti i dubbi e le diffidenze che sono scaturiti in questi giorni. L’Amministrazione anche in questo caso ha operato in maniera seria, articolata, ascoltando tutte le istanze, supportandosi degli strumenti che la legge le consente, senza operare visioni parziali o pregiudizievoli”.      

 Bastia Umbra, 8 Aprile 2021       Ufficio Stampa del Sindaco           

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