RESTA in mezzo al guado Giorgio Antonini, l’assessore all’Urbanistica, dimissionario da una settimana con una lettera al sindaco per lamentare il suo stato di ‘minorità’. Ha denunciato le difficoltà di gestione del settore a lui affidato, a causa delle continue incursioni di altri assessori, in particolare di Marchi e Tabarrini. Una storia che si ripete, da quando l’Urbanistica, per accordi elettorali del 2004, è stata lasciata con rammarico dai Ds alla Margherita. Nel 2006, cioé nella crisi più recente, lo scontro è costato il posto in Giunta a Clara Silvestri sostituita appunto da Antonini. Le cose però non sono cambiate. La delega è rimasta la stessa, ma a quanto è dato sapere il nuovo titolare ha incontrato difficoltà perfino a ricevere la posta ordinaria. Analoga sorte per il funzionario tecnico, l’architetto Bruno Broccolo che, dopo un preannuncio di dimissioni nei mesi scorsi, s’è deciso a darle insieme alla denuncia dell’assessore, con singolare tempismo. Si trasferirà all’università con un incarico di docenza: il sindaco Lombardi, anziché riconoscere le difficoltà di Antonini, l’ha invitato a rientrare nel suo ruolo cercando di operare in modo ‘collegiale’. Il Partito Democratico, appena costituitosi, predilige i grandi temi della cultura politica e snobba quelli dell’amministrazione. E’ stato coinvolto l’onorevole Bocci, che nella precedente crisi ha avuto un ruolo determinante, ma oggi ha girato la ‘patata bollente’ alla coordinatrice regionale del Pd Maria Pia Bruscolotti, che ha fissato un incontro a Bastia con gli ex Ds e Margherita, coinvolgendo anche il suo vice Mignini. E, con una nota di ieri, il segretario uscente della Margherita, Vitaliano Cristofani, ha fatto sapere che Antonini è tutt’altro che isolato e «gode all’interno dell’area ex Margherita della solidarietà del partito, del gruppo consiliare e dell’altro rappresentante di Giunta, nonché vicesindaco».
m.s.
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