Bastia

Il regolamento comunale è superfluo Valgono le disposizioni della Regione

Biogas a Costano-Il comitato inferocito esce dall’aula
BASTIA UMBRA “Non necessaria e superflua”. E’ così che la maggioranza consiliare ha definito (e compattamente respinto) la proposta di delibera avanzata dai consiglieri di opposizione per disciplinare l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e, quindi, tutelare le aree del territorio non idonee allo scopo. E’ su questo ordine del giorno, il primo, che si è orientato il dibattito quasi esclusivamente politico, con toni più volte definiti “da campagna elettorale”, di un acceso consiglio comunale (per alcuni “monco” alla luce dell’insolita assenza del sindaco Ansideri, colpito da influenza) seguito da un folto pubblico per la maggior parte costituito di costanesi preoccupati per il futuro della loro frazione. Secondo quanto riferito dall’assessore Francesco Fratellini, i residenti possono dormire sonni tranquilli alla luce di recenti modifiche al regolamento regionale che introducono vincoli paesaggistici più stretti, precludendo l’installazione di impianti negli ambiti di pertinenza degli immobili di interesse storico, culturale e architettonico e “salvando Costano”dal biogas. Anzi, “escluso il centro storico – ha spiegato Fratellini con l’ausilio di cartine e piante – anche il resto del territorio non presenta altri spazi idonei allo scopo, data la presenza di casolari tutelati”. Animata la reazione del consigliere Erigo Pecci (Pd),che ha interpretato il trincerarsi dietro al regolamento regionale come “escamotage per evitare una chiara presa di posizione” di un’amministrazione “che non agisce nel bene della collettività, ma come notaio”. Parole capaci di suscitare la dura reazione del consigliere Armando Lillocci, che svestendo le parti di presidente consiliare super partes, ha accusato il Pd di “speculare sull’argomento”. Più di tutti insoddisfatto dell’esito della discussione il comitato di Costano, i cui esponenti hanno abbandonato anzitempo la sala consiliare constatando un generalizzato “disinteresse politico per la regolamentazione energetica comunale”.

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