Lombardi: “La giunta ha prodotto le sue linee strategiche e programmatiche, coerentemente con quanto previsto nel programma elettorale del centrosinistra”


Linee programmatiche non presentate?  Colpa di Berlusconi!


 


di Francesco Fratellini


BASTIA UMBRA – Non sappiamo a quale programma del centrosinistra si riferisce il Sindaco Lombardi, visto che ai cittadini ne è stato presentato uno dei DS, uno della Margherita, uno dei Comunisti Italiani, uno dello Sdi, uno della lista Di Pietro-Occhetto e uno dell’Udeur. Non esiste nessun programma del centrosinistra, ma ogni partito dell’alleanza ne ha redatto uno con priorità diverse e a volte in contrasto tra loro. Forse Lombardi dà per scontato che quello dei Democratici di Sinistra azzeri tutti gli altri e diventi “del Centrosinistra”. Le dichiarazioni dei giorni scorsi dei rappresentanti della Margherita sembrano lanciare un allarme in questo senso. Quanto poi alla volontà di ascoltare la città, è solo portata alla ribalta sui giornali e nelle intenzioni; di fatto i cittadini si lamentano in continuazione, segnalano agli uffici competenti cattive manutenzioni, strade abbandonate, fontane non funzionanti e pericolose per i bambini, il problema piccioni torna sempre alla ribalta ed è stata annunciata l’ennesima petizione. Nulla; nessuna risposta arriva dall’amministrazione se non le reiterate intenzioni di coinvolgere nelle scelte i cittadini, ma se si rivolgono all’amministrazione uno per volta sono solo dei “rompiballe” e non ottengono nulla. “Nel frattempo, abbiamo operato l’assestamento del bilancio”. Perbacco! Ecco cosa ha fatto l’amministrazione! Ha assestato il bilancio, un’attività di grande spessore (rientra nella normale amministrazione) che ha impedito di relazionare al consiglio comunale e alla città le linee programmatiche del Sindaco.
Lombardi afferma la necessità di ricalibrare le scelte, ma quali scelte se (a suo dire) bisogna ancora deciderle con i cittadini?
Certo, per risanare la finanza pubblica, bisogna che tutti facciano la loro parte, lo Stato centrale, ma anche gli Enti Locali. Un punto fondamentale della finanziaria è l’invito a recuperare margini d’efficienza riducendo le spese. A questo proposito un’attenzione particolare va puntata sugli sprechi di Regioni e Comuni.
 I limiti posti all’incremento della spesa non costringono gli Enti Locali ad usare come un’arma contro i propri cittadini la facoltà di aumentare le tasse loro riconosciuta dalla manovra economica, ma responsabilizzano la politica della spesa d’ogni Amministrazione. Gli amministratori locali sono invitati a porre solo un limite alla spesa pubblica: in ogni bilancio c’è il modo per fare dei risparmi, per esempio limitando le manifestazioni di propaganda o le tante consulenze spesso non necessarie. La limitazione e la responsabilizzazione della spesa introdotte con la finanziaria consentiranno di combattere gli sperperi.  L’alternativa praticabile dai Comuni non è certo quella che si va assurdamente proclamando, tra inasprimenti della tassazione locale e “massacro” delle spese sociali: la vera scelta sarà tra tartassare i cittadini o ridurre le spese superflue. Lombardi ha quindi l’occasione di “mettere a disposizione della città di Bastia Umbra la competenza tecnica e la nuova sensibilità politica acquisita nel costante confronto con il mondo dell’imprenditoria e del lavoro” (frase tratta dal sito http://www.francescolombardi.it/),  nel “processo di riordino della macchina comunale”, che evidentemente gli è stata consegnata messa un po’ male.
Sicuramente, risulterà più difficile nascondere gli sprechi quando le risorse economiche dovranno provenire dalle tasse Comunali e Regionali; meglio nascondersi dietro uno Stato centrale che impone balzelli esosi per poi trasferire i fondi agli Enti Locali. Sicuramente l’imposizione locale farà apparire chiaro il rapporto tra i soldi che i cittadini versano ai comuni e i servizi che ricevono. Il vero timore di molti amministratori pubblici è quello di dover giustificare ai cittadini i prelievi che vengono effettuati dalle loro tasche, meglio lasciare l’incombenza a Berlusconi.


 

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