Bastia

Il professionale si apre alla moda

Progetto dell’istituto per il commercio e il turismo


BASTIA UMBRA – L’istituto professionale per il commercio e il turismo “Marco Polo” di Bastia Umbra si apre alla moda in tutte le sue espressioni e lo fa mediante un progetto di 300 ore suddiviso in due anni scolastici (il primo teorico ed il secondo pratico), rivolto alla prima classe per un totale di 26 alunni, di cui 25 ragazze ed un ragazzo. Ed è grazie a questo progetto che gli alunni potranno scoprire il mondo della moda, sia a livello teorico di storia del costume fino a giungere – durante il prossimo anno scolastico – alla realizzazione vera e propria di un capo dalla ideazione alla materializzazione. “Ma quello che è più importante – ha sottolineato la professoressa Lina Franceschini – è la conoscenza delle imprese del territorio bastiolo che fanno moda, comprendendovi anche gli accessori. Ed è per questo – ha continuato – che abbiamo deciso di invitare una rappresentante del mondo produttivo bastiolo nel campo della maglieria, Paola Mela che oltre ad essere titolare di un’azienda di maglieria in cachemire è anche la rappresentante provinciale della moda per la Confartigianato. Ed è stata l’esperienza dell’imprenditrice bastiola (che ha frequentato la scuola in questione) ad entrare a scuola spiegando nel dettaglio cosa significa fare oggi la stilista e l’imprenditrice al tempo stesso. “Nell’approcciarsi a questo mestiere, il talento e la creatività sono condizioni necessarie ma non sufficienti a rimanere in un mercato fortemente competitivo come quello odierno. Occorre innanzitutto essere imprenditori di se stessi – ha detto Mela -. Non si può prescindere allora da basi di commerciale, comunicazione, cultura e dalla conoscenza dell’inglese. Bisogna, inoltre, comprendere che non solo “il grande” è bello, ma anche dal “piccolo” si può costruire qualcosa di veramente soddisfacente per il proprio futuro professionale”. Quello che maggiormente ha catturato l’attenzione dei ragazzi è stato il non fermarsi all’approccio meramente teorico dell’esperienza che è stata supportata dai “prodotti”, quindi capi di maglieria, collezioni, campionari e con essi le modalità originali di presentazione, il tutto inserito in un sistema integrato. “La scuola tiene molto a questo progetto – ha detto Franceschini – perché oltre a far emergere la creatività, è palpabile l’interesse degli studenti e se qualcuno volesse continuare dopo il biennio ad occuparsi di moda lo potrà fare, ma intanto si è venuti a conoscenza di un mondo non solo attraverso le pagine dei libri ma con l’esperienza diretta”.
  

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