L’ assessore Tabarrini annunciale modifiche del piano deliberate dalla Giunta
“Abbiamo accelerato l’azione dell’Amministrazione per evitare le possibili speculazioni”
ANDREA FRAU
In un incontro svolto nella ‘serata di ieri, la Giunta comunale di Bastia ha deliberato la revisione del Pip (Piano di intervento pubblico) approvato nel 2001. Oggetto del piano sono le molte infrastrutture che in futuro sorgeranno nella zona industriale di Bastia. “Una revisione necessaria”, spiega Andrea Tabarrini, assessore con delega allo Sviluppo economico del comune di Bastia, “vista la modifica di molte variabili economiche, avvenuta nel corso degli anni”. Durante l’incontro è stato compiuto un procedimento di verifica sul mantenimento delle condizioni, previste in origine dal piano, di una trentina di lotti. “Dalla verifica effettuata dalla Giunta – spiega Tabarrini – sono emerse delle problematiche relative a tre lotti. Naturalmente, essendo passati sei anni dall’approvazione del progetto originario, c’è bisogno di un controllo costante che verifichi la continuità delle condizioni che hanno determinato le scelte passate. Ora questi lotti, saranno nuovamente rimessi sul mercato, per cercare di velocizzare l’inizio dei lavori”. Per altri cinque insediamenti, è stato riscontrato solamente un piccolo ritardo nell’inizio dei lavori, che dovrebbero comunque partire entro una trentina di giorni. Per il resto, i lavori per la realizzazione dei futuri capannoni industriali sono già iniziati e nessun problema è stato riscontrato dalla verifica effettuata dalla Giunta. “Un’azione necessaria – sottolinea Tabarrini – per dare un’accelerata nella azione di completamento di un’opera importante per il nostro territorio. In più abbiamo deliberato le nuove regole per l’esecuzione dei lavori. E’ stato previsto che il completamento dei capannoni debba avvenire entro un termine massimo di dieci mesi, mentre l’insediamento delle attività deve avvenire entro tre mesi”. Così facendo, entro il 2008 il Piano di insediamento pubblico sarà completato in otto anni, rispetto ai dieci previsti dai termini di legge. “Quest’azione dell’Amministrazione – continua Tabarrini – è servita ad evitare la possibile speculazione delle società immobiliari private, poiché nel corso degli anni si verifica la possibilità di creazione di un mercato che non veda il comune come soggetto attivo nelle transazioni”.
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