Bastia

IL PIANO SAN MARCO E LA NUOVA CHIESA

Francesco Fratellini, coordinatore comunale Fi, denuncia il silenzio dell’Amministrazione


FI: “DOPO DODICI MESI ANCORA NESSUNA DATA”
“Le nostre domande meritano una risposta, soprattutto dopo il lungo tempo dedicato ai progetto”


ANDREA FRAU 
BASTIA
È passato più di un anno da quando il Consiglio comunale di Bastia Umbra ha approvato il “Piano San Marco” e veniva annunciata l’imminente costruzione della nuova chiesa. Il progetto è collocato in un’area di quasi dieci ettari, tra i quartieri di S. Lucia e XXV aprile, dove oltre all’edilizia residenziale, verrà costruita la nuova Chiesa, un ‘oratorio, l’ampliamento della scuola e una palestra.
Questo intervento venne definito, dall’allora capogruppo Ds, come “una grande opportunità dal punto di vista sociale ed urbanistico a cui i gruppi di maggioranza hanno dato il via libera votando compatti”. Oggi arriva la denuncia di Francesco Fratellini, coordinatore comunale di Fi, che lamenta il silenzio della Giunta a dodici mesi dall’approvazione in Consiglio.
“Il sindaco Lombardi – ricoda Fratellini – nel momento in cui il piano venne approvato, dichiarava che la questione era già stata oggetto di dibattito in quattro sedute del consiglio comunale ed in due sedute pubbliche. Ne aveva sottolineato la grande democraticità economica e l’importanza della salvaguardia dei legittimi interessi preesistenti, rappresentando il piano come un risultato importante per la città ed un grande valore politico rispetto agli obiettivi di riordino complessivo dell’assetto urbanistico”. Fatto sta, che ad oggi non si sa assolutamente niente riguardo al termine dei lavori,ma soprattutto non si ha la certezza che la Chiesa venga effettivamente realizzata. Un silenzio assoluto, dopo oltre dodici mesi dalle parole pronunciate da Lombardi. “Alcune difficoltà potrebbero essere sorte sul pagamento o meno dell’area destinata agli edifici religiosi ed al sagrato – spiega Fratellini – una legge, sembra preveda che, trattandosi di opere ad alto impatto sociale, il terreno debba essere concesso gratuitamente, mentre, negli accordi tra Curia e Amministrazione figurerebbe il pagamento di un prezzo, anche se ridotto. Dettaglio non da poco, viste le ristrettezze economiche del momento, che potrebbero rallentare l’attuazione del progetto. La chiesa però, rappresenta solo una parte del piano e
sembra strano che tutto sia fermo. Ci sono altri motivi oltre al ricorso al TAR di un privato? Tutte domande che meritano una risposta, anche alla luce dell’enorme quantità di tempo che l’amministrazione ha dedicato a questo progetto che ha impegnato per numerose e lunghe sedute anche il Consiglio Comunale e le commissioni”.

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