Bastia

Il Pdl umbro è partito da Bastia

Non solo Fi e An, nel Popolo della libertà anche l’ormai ex Udc Andreani


Verso le politiche con le amministrative nel mirino


MASSIMO SBARDELLA
BASTIA UMBRA – Nella Casa delle libertà non sempre la convivenza in questi anni è stata facile. Nel Popolo della libertà, stando almeno alla prima iniziativa ufficiale, tutti si sentono “a casa propria”. E così sul palco allestito ad Umbriafiere, per quella che era stata da tempo organizzata come un’iniziativa provinciale di Forza Italia e che invece si è trasformata nel lancio della campagna elettorale in Umbria del nuovo Pdl, accanto a Rossi ed Asciutti, Modena ed Urbani, Fagiolari ed il “cerimoniere” Mantovani, si sono ritrovati Benedetti Valentini, Zaffini e persino il capogruppo Udc in Provincia, Luigi Andreani, che ha scelto di non seguire Casini sulla strada solitaria per unirsi al grande partito unitario dei moderati.
L’azzurro è il colore che domina sul palco. Ma il tavolo è stato allungato per far posto agli ex cugini di An ed agli altri eventuali e graditi commensali. E poi c’è una grande bandiera tricolore: Gemonio, patria del padano Bossi, dista 532 km da Bastia Umbra. Sullo schermo, ammainato il simbolo di Forza Italia, viene proiettato quello fresco fresco del Pdl, con la scritta Berlusconi presidente. Nella sala, sul palco come in platea (dove sono presenti numerosi esponenti locali di Fi e An, ma anche dell’Udc), sorrisi ed entusiasmo. In questo clima positivo, facile infiammare il popolo umbro dei “gazebo”, quello che invocava unità nel centrodestra e la rapida caduta del governo Prodi. Due le corde che fanno elevare l’indice degli applausi: meno tasse e più sicurezza.
L’on. Rossi, prendendo la parola dal palchetto dove un cartello invita a rialzarsi l’Italia “messa in ginocchio dalla sinistra”, ricorda che il Pdl umbro parte praticamente da dove Veltroni ha aperto la campagna elettorale del Partito democratico di Prodi. Ed il solo nominare il premier uscente evoca nella sala un misto di orrore ed ilarità.
La platea si spella le mani quando il senatore Asciutti avverte i tanti extracomunitari musulmani presenti in Umbria e in Italia che lui il presepe vuole continuare a farlo, in santa pace. Con un linguaggio meno colorito, ma come al solito puntuale, l’on. Domenico Benedetti Valentini ricorda i valori comuni che uniscono il Popolo della libertà. Ai consiglieri regionali Modena e Urbani ed a quello provinciale Fagiolari il compito di riportare il discorso sulla situazione locale: la maggioranza umbra è allo sbando, impantanata nelle dispute fra il Pd e la sinistra radicale. L’obiettivo immediato sono le politiche, ma nel mirino del Pdl ci sono anche le future amministrative. L’esponente di An Franco Zaffini lo dice apertamente, richiamandosi, davanti al sindaco Ricci, allo spirito che ha portato alla nuova vittoria del centrodestra ad Assisi.
Ci sono applausi convinti per tutti. Anche per il compagno di viaggio inatteso (ma forse non più di tanto) Luigi Andreani. Il Popolo della libertà, in Umbria, muove i suoi passi in un clima costruttivo e di entusiasmo. Lo spirito, dicono convinti tutti i protagonisti, è quello giusto. Ora c’è da impostare il corpo organizzativo.

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