Bastia

Il Pd resta ancora nel caos La soluzione con Bottini? Direttivo del partito che cerca il candidato a sindaco

ASSISI VERSO UN’IPOTESI INTERNA ALLO SCHIERAMENTO  RIUSCIRÀ il segretario regionale Lamberto Bottini ad aiutare il Pd assisano ad uscire dall’impasse che attanaglia il maggiore partito d’opposizione? E’ l’interrogativo-cardine dell’incontro di questa sera quando si riunirà il direttivo del partito: all’ordine del giorno un solo punto, l’individuazione del candidato sindaco dei democratici. Scelta che ormai da settimane, è diventato un autentico tormentone, una telenovela, con una serie di ‘preferisco di no’ che hanno fatto piombare il Pd in una situazione di ‘caos calmo’, almeno sino ad oggi. Ora, per come si sono messe le cose, dopo i tentativi dei duce coordinatori, Mariano Borgognoni ed Edo Romoli, il Pd appare costretto ad una scelta interna fra i consiglieri comunali o un giovane o un componente del direttivo o un iscritto. L’obiettivo — questo è quel che si coglie — e che si punti ad una soluzione il più possibile condivisa per evitare spaccature interne che sarebbero controproducenti in un quadro in cui, con il centro destra diviso fra Ricci e Bartolini, le forze di opposizioni avvertono un’opportunità da non bruciare malamente. Individuato il candidato, sarà da vedere poi se la strada delle primarie di coalizione sarà percorribile: Carlo Cianetti («Buongiorno Assisi!») attende lo sfidante. «La riunione giunge all’indomani del fallimento di ogni tentativo volto a raggiungere una soluzione unitaria senza ricorso alle primarie di coalizione — dice Borgognoni —; un tentativo a cui tutte le forze di centrosinistra si erano impegnate, ma a cui ha lavorato solo il Pd. Ora bisogna fare collettivamente una riflessione come si conviene ad un partito che ha una propria vita democratica. Per quanto — sottolinea Borgognoni — mi riguarda ritengo opportuno, malgrado tutto, ricorrere alle elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco. Abbiamo, nel nostro partito, energie popolari e innovative che possono vincere e riportare sul versante riformista la barra del centrosinistra, condizione essenziale per competere con una concreta speranza di riconquista del governo comunale». Intanto Rifondazione comunista bolla come ‘vicenda democristianamente scontata’ l’ingresso di Lunghi in giunta. «L’Udc, a livello nazionale, aveva fatto presagire qualche sprazzo di autonomia nei confronti delle politiche del governo Berlusconi, tanto da sembrare poter essere un buon alleato anche per il Pd — sottolinea Rifondazione —. Invece ancora una volta il miraggio del potere ha fatto il suo compimento».
Maurizio Baglioni
 Nazione-2011-02-08-Pag14
 
 

Exit mobile version