Molte convergenze sul nome dell’ex sindaco Bogliari per il dopo Lombardi

Intanto una delegazione della Margherita incontra la Bruscolotti





Don Francesco e Bogliari in taverna per «cuochi a sorpresa» (foto Corriere Umbria)BASTIA UMBRA – L’asso nella manica del Pd si chiama Lazzaro Bogliari. Si, proprio il sindaco che al termine del doppio mandato ha lasciato il posto a Francesco Lombardi. Nato “brozziano”, l’ex primo cittadino si è via via affrancato dal suo mentore e, al momento, è l’unico che potrebbe riuscire, non solo a mettere d’accordo le variegate anime del Pd bastiolo, ma anche (allocuzione che fa tanto veltroniani) a far convergere sulla sua ventilata candidatura a sindaco l’appoggio – per ora improbabile su altri candidati – della sinistra bastiola.
In questo contesto si inserisce l’avvenuto incontro fra gli esponenti del direttivo bastiolo della Margherita e il segretario regionale umbro del Pd, Maria Pia Bruscolotti; assente al tavolo della discussione il coordinatore comunale dei veltroniani, Roberto Capocchia. Ancora nulla di fatto, anche gli ex rutelliani, ben fermi sulle proprie posizioni, sembra siano tuttavia disposti a ragionare in un’ottica compatibile a quella del Pd. Insomma, pare che qualcuno nel centrosinistra inizi a percorrere la strada dell’umiltà, accettando la realtà di fatto che vuole ogni fetta di consensi elettorali indispensabile per la vittoria alle amministrative 2009. Questa è un po’ la filosofia ispiratrice della possibile candidatura dell’ex sindaco Bogliari. Certo, non mancherebbe di contro indicazioni. Bogliari non è il nuovo che i veltroniani sbandierano da Aosta a Trapani passando per Bastia Umbra; la sua precedente azione amministrativa ha lasciato sul campo qualche “morto” e in una contesa dove a far la differenza sarà un pugno di voti nulla si può lasciare all’intentato. E poi c’è il precedente di Francesco Rutelli a Roma che qualcosa dovrà pur aver insegnato: non sempre le operazioni nostalgia sono sinonimo di successo.



Nel frattempo resta intatta la griglia degli altri papabili candidati: Cecchetti, Cucchia, la Silvestri, la Cesaretti e, per restare in rosa, Paola Mela, figura che a oggi continua a solleticare cittadini e attività produttive, alla luce dei percorsi guida che promuove per il territorio. A questi nomi vanno tuttavia vanno aggiunti anche quelli dei già noti Erigo Pecci, Moreno Marchi e Andrea Tabarrini. Quasi una squadra di calcio, ma siamo ancora all’antipasto di una corsa si preannuncia tutta in salita e la paura di non vincere le amministrative è tanta in casa del Pd. Perdere Bastia Umbra sarebbe un colpo mortale per il centrosinistra umbro. Dopo Assisi in caso di vittoria avversa saremmo di fronte a un territorio sempre meno rosso.
Alberta Gattucci

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