Si chiude oggi a Bastia “Oicos Festival”, la rassegna culturale dedicata a “Il senso della terra”
Attese le riflessioni di Emanuele Severino e Khaled Fouad Alam
Si chiude oggi la seconda edizione dell’Oicos Festival 2007 dedicata a “Il senso della terra”. Oicos Festival 2007 continua a riscuotere successi, segno evidente che il tema “Il senso della terra” muove gli animi verso approfondimenti multiculturali. Anche la giornata di ieri, venerdì 22 giugno, ha visto un calendario denso e fitto di appuntamenti, ai quali sono accorsi numerosi intervenuti.
Quattro le conferenza che si sono svolte venerdì. Roberto della Rocca ha intrattenuto i presenti con “Il senso della terra nell’Ebraismo”. Poi è intervenuto Mario Cucinella con “More with less”, alle 17 Franco Cardini con “Geografia, popoli e storie” e alle 21.30, Giulio Giorello con “Terra, Natura, Mondo”. Franco Cardini, oltre a relazionare sul suo tema ha presentato il libro “Il signore della paura. Tre cavalieri verso la Samarcanda di Tamerlano”, edito da Mondadori. L’evento si è svolto nell’area, di fronte al Central Bar “Narra la terra”, di cui il filosofo è stato ospite speciale. Due le conferenze che si sono svolte ieri mattina. Alle 10 Mohammed Abdel Qader con “Il senso della terra nell’Islam”, alle 11.30 Antonio Pieretti con “La terra: una sfida per l’uomo?”. A seguire nel pomeriggio si sono svolte le seguenti conferenze: alle 16 Franco Purini con “Scritture terrestri”, alle 18 Ma-rio Ruggenini, con “La verità della terra”.
L’intenso programma di ieri si è concluso con il “Concerto dal Marocco” ad opera del gruppo musicale Festival Marrakech, che per la prima volta si è esibito in Italia. L’appuntamento, interamente gratuito come tutte le manifestazioni dell’Oicos Festival 2007, si tenuto presso la piazza Mazzini di Bastia Umbra.
Immancabili gli appuntamenti di oggi che si svolgeranno nel seguente ordine: alle 10 Gualtiero Sigismondi con “Il senso della terra nel cristianesimo”, alle 11.30 Khaled Fouad Allam con “Ragion’Araba”, alle 16 Mario Tozzi con “Pianeta Terra: la crosta ed il suolo”, alle 18 Emanuele Severino con Ragion d’Occidente”, alle 21.30, Achille Bonito Oliva (Arte) con “Arterra”.
Fondamentale il rapporto tra l’intervento di Khaled Fouad Allam e quello di Emanuele Severino; dai due punti di vista si individuerà infatti il tema che Oicos Riflessioni ha scelto di elaborare durante il prossimo anno di attività: “Identità e mutazione”. “Quello che Oicos Riflessioni si è riproposto di realizzare – spiega Paolo Ansideri,
presidente dell’associazione che promuove il festival – si può tradurre un uno stimolo a tutto tondo, che induca a elaborare personalmente “Il senso della terra”. Niente conclusioni limitative e limitanti alla fine della manifestazione, ma semplicemente l’arricchimento che viene dal dialogo e dal confronto. Per questo al festival sono state invitate a partecipare tutte le “tipologie” umane, che possono essere suddivise per età, provenienza e interesse culturale. Riflessioni su filosofia, religione, scienza, ma anche musica e gastronomia sono state offerte a tutti. E il ricco programma è testimoniato
dai tanti appuntamenti che si sono alternati durante le quattro giornate. Conferenze da seguire e sezioni interessanti da sperimentare. Sì, perché il pubblico ad Oicos Festival
non è spettatore passivo; a conferenze mostre fotografiche e pittoriche si affiancano
infatti situazioni cui tutti possono e prendere parte in veste di protagonisti. Cultura, curiosità da appagare, ma anche ricreazione. Kebab, wurstel, porchetta e piadina sono disponibili a tutte le ore del giorno e della notte, oltre al servizio al tavolo che offrono i ristoranti dell’Oicos Festival. Largo anche ai più piccoli che durante le quattro giornate hanno potuto apprendere i primi rudimenti di quattro lingue, spagnolo, rumeno, albanese e arabo, e giocare in modo costruttivo presso la zona di ricostruzione dei fossili e il lago artificiale che sarà istallato in piazza Mazzini. Da segnalare l’esclusiva di ieri sera. L’appuntamento musicale che ha visto esibirsi il concerto del gruppo Festivàl Marrakech, vale a dire i cinque elementi hanno proposto musica contemporanea e tradizionale della propria terra d’origine, è stata un’ulteriore dimostrazione del fatto che anche le melodie sono caratterizzazioni che legano l’uomo alla terra. Bastia Umbra dunque, grazie ad iniziative di questo tipo si candida a divenire sempre più città di cultura, capace di attrarre personaggi di rilievo internazionale e di coniugare con il “pensiero” la festa, la ricreazione, il divertimento. Soddisfatto il sindaco Francesco Lombardi che ha voluto ringraziare sia gli ospiti che hanno dato lustro alla città, sia gli organizzatori di Oicos Festival.
MATTEO BORRELLI
Articolo in PDF:
comments (0)
You must be logged in to post a comment.