Università Solo uno studente su 6 supererà il test a Medicina
BASTIA UMBRA – Il miraggio ha la forma di un 8, come il numero del padiglione che varcano le aspiranti matricole del corso di Medicina e chirurgia dell’Università di Perugia, impegnate in un test di ammissione come sempre ricco di incognite e di speranze. I posti a disposizione sono 216,18 in meno rispetto all’anno scorso, quando era inferiore anche il numero dei concorrenti: 1. 189. E’ un miraggio a tutti gli effetti, quello che prende forma sin dalle primissime ore del mattino. All’uscita per Umbria Fiere c’è la fila e gli ampi piazzali del centro “Maschiella” ospitano non meno di tremila persone fra studenti a caccia di certezze, genitori ansiosi e fidanzati servizievoli. Lucia Calò e Immacolata Squinzi sono state fra le prime ad arrivare. Sono accompagnate dalle mamme. Vengono da Lampedusa. “Sì – sorride Lucia – più lontano non si può davvero, ma il mio è un sogno che cullo sin dalle scuole medie. Sono convinta di farcela e per evitare di accusare la stanchezza sono arrivata da due giorni”. E giù a testa bassa a ripassare. La “bibbia” è un librone con la copertina verde acqua, che tutti sfogliano nervosamente per soddisfare l’ultimo dubbio prima di entrare. Varcano la soglia del “padiglione della verità” a gruppi, fanno la fila per confermare la propria iscrizione ed entrano un po’ spauriti. Chi è venuto con grandi motivazioni – e ce ne sono parecchi – non vuole prendere in considerazione l’idea di tornare il prossimo anno. Le 80 domande (40 di cultura generale e logica, 18 di biologia,11 di chimica,11 di fisica e matematica) sono la sfida che nessuno vuol perdere. “A me invece – racconta Gianluca Mariani, che arriva da Terni – l’anno scorso andò male. Non entrai per appena 5 posizioni. Allora mi sono iscritto a Scienze biologiche e ho dato esami che ritengo mi possano essere riconosciuti nel caso in cui quest’anno fossi ammesso”. Il suo amico, Antonio, l’accompagna soltanto: “Mi è bastato l’anno scorso – sorride – per capire che non era il caso, che la preparazione che ti danno le scuole superiori non è basta”. Vero è, confessa, che nelle domande di cultura generale, per esempio, non era stato proprio un’aquila. Al quesito “Quale dei seguenti personaggi politici italiani non ha mai rivestito la carica di presidente della Repubblica?” aveva risposto Saragat; gli altri erano Andreotti(risposta esatta), Leone, Pertini e Cossiga. Poco distante dal portone d’ingresso c’è chi continua a ripassare. Tre ragazze che hanno conquistato la maturità scientifica al liceo “Parisi” di Bernalda, in provincia di Matera, sono davanti a un computer portatile connesso a internet: sono collegate a un sito che simula l’esame con domande-tipo. “Cos’è la calcitonina? – ridacchia Antonella Luiso mentre clicca la risposta giusta – è un ormone proteico prodotto dalla tiroide. Speriamo che siano tutte così”. Vicino a loro c’è chi si fa “interrogare” dalla mamma. E’Chiara Capi-lungo, arriva anche lei dalla provincia di Matera, da Rotondella per la precisione. L’affluenza dal Sud è massiccia. Le fisiologiche cadenze perugine, ternane, folignati, tifernati e spoletine sono le più “nordiste”. Alberghi e agriturismi hanno fatto affari, non c’è che dire, anche se c’è qualcuno che si è arrangiato in camper, come Teresa e Antonio, due fidanzati di Paganica, una delle città più colpite dal terremoto d’Abruzzo: “Con i tempi che corrono, non possiamo spendere per una camera d’albergo e ci siamo fatti prestare il camper dal papà di un amico”. Stamattina nuovo “assalto”. Tocca a chi spera di conquistare uno dei sette posti in palio a Odontoiatria. Corrono in 162.
Mauro Barzagna
Ieri aspiranti medici tra visi spremuti, speranza di un risultato positivo e genitori in tensione
I tabù? Chimica, biologia e Grande Fratello
“Cultura generale fin troppo facile, ben peggiori le domande scientifiche”
BASTIA UMBRA – Ore 11.15, padiglione numero 8 di Umbria Fiere, Bastia Umbra. Il test di selezione per diventare una matricola della facoltà di Medicina e chirurgia di Perugia è iniziato da un quarto d’ora. Alle 7,30 i 1.291 esaminandi – gli iscritti iniziali erano 1.348 – si erano assiepati all’ingresso del capannone per le normali procedure di identificazione-registrazione-assegnazione posto. Dopo tre orette, il via al test. I primi ragazzi escono alle 12,40. Volti comprensibilmente stanchi, tensione e adrenalina in calo. E tanta speranza in un risultato positivo (che, a proposito, sarà notificato entro pochi giorni sul sito della facoltà). Tutto è filato liscio, come confermato dagli addetti alla sorveglianza: nonostante la moltitudine di persone, nessuno è stato beccato a scopiazzare da bigliettini nascosti o roba simile. Lo scoglio più impervio per i ragazzi è stato, quasi all’unanimità, quello delle domande sulle materie scientifiche. Chimica e biologia in particolare. Uno degli quiz di cultura generale chiedeva anche da cosa derivasse il nome del reality televisivo “Grande Fratello”. E qualcuno – più di uno, a sentire in giro – non ha proprio saputo dare risposta (per la cronaca, la trasmissione prende il nome dal Grande Fratello “che tutto vede e tutto sa” protagonista del romanzo “1984” di Ge-orge Orwell). I più, comunque, hanno trovato la parte del test di cultura generale fin troppo semplice. “Le difficoltà maggiori – sottolinea Alessio Luppi – le ho riscontrate per le domande di chimica e biologia. Quelle di cultura generale, invece, sono state tutte abbastanza semplici”. Idem per Sara Rosi, al suo primo tentativo di entrare a Medicina: “Direi bene quanto a cultura generale, peggio su chimica e biologia”. Per Sara Spedicati, aspirante matricola arrivata da Brindisi, alcuni quiz di cultura generale sono risultati un po’ complicati: “Ci è stato chiesto, tra l’altro, cosa fosse la dodecafonia… Per il resto, direi abbastanza bene. Note negative, chimica e biologia”. Stessa musica per Luigi Giacomo Bartoletti: “Prima parte di cultura generale e logica semplice. Il resto è stato ben più complicato, soprattutto per chi arriva da determinati istituti superiori come il liceo classico, dove la formazione scientifica non è messa al primo posto”. Gianmarco Cinesi e Andrea Stafisso rispondono in coro: “I testi delle domande erano tutti corti e ben comprensibili. E questo per noi è stato molto importante”. Voce fuori dal coro quella di Luca Schillaci: “La parte di quiz delle materie scientifiche non era particolarmente difficile: bastava aver studiato bene e, per questo, mi è stato molto utile l’aver preso parte ai corsi di preparazione al test organizzati dall’Università”. Tra i candidati, molti non sono al primo tentativo. “Rispetto all’anno scorso – affermano in diversi – la prova è stata notevolmente più facile, soprattutto riguardo la logica e la cultura generale. Diversi quiz di quest’ultima, infatti, avevano opzioni di risposta alternative a quella corretta praticamente assurde”. In tutto questo, menzione a parte la meritano i genitori e i parenti che, stoici, hanno accompagnato i ragazzi all’esame e hanno pazientato per più di cinque ore all’esterno del padiglione di Umbria Fiere. Verso le 11 saranno stati una cinquantina. A mezzogiorno inoltrato, almeno duecento. Chi tranquillo e rilassato (all’interno della “sala per accompagnatori” allestita per l’occasione), chi in preda alla tensione, facendo nervosamente la spola dalla porta a vetri (con inevitabile tentativo di sbirciare all’interno) del padiglione 8, al parcheggio antistante. Manco si trattasse della sala d’attesa di una sala parto. Tutto ci può stare, comunque, quando è in ballo una tappa importante del futuro della propria prole.
Daniele Brizi
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