Eccellenza L’expresidente Cristofani: “Abbiamo smarrito la voglia”. E ora c’è Cenci che aspetta
SANTA MARIA DEGLI ANGELI – E’stata una sconfitta senza attenuanti, quella subita dalla squadra di Gianni Francioni a Marsciano contro la Nestor, rovescio imprevisto ma meritato. “La nostra squadra non mi è piaciuta per niente – ha commentato l’ex presidente Candido Cristofani, uno dei tanti delusi -. I nostri giocatori sono scesi in campo troppo presuntuosi e questo errore si paga sempre. Non vorrei che il clima di ottimismo che accerchiava la squadra prima di quella gara abbia influito negativamente sulla prestazione globale”. Affermando tutto questo, Candido Cristofani non risparmia critiche. A Marsciano, infatti, l’Angelana è sembrata aver smarrito di colpo quella voglia e soprattutto quello spirito di sacrificio che la gente si aspetta sempre di vedere dalla propria squadra del cuore. Nessuno a questo punto, dopo una sconfitta del genere, si potrà più permettere di guardare solo al proprio interesse personale. Sotto il Cupolone, c’è una storia calcistica e un blasone da amare e soprattutto ci sono coscienza e passioni da rispettare, se qualcuno non l’avesse ancora compreso la presidenza farebbe bene a ricordarlo. “Facciamo tutti un bel mea culpa compreso noi dirigenti – prosegue Cristofani – ritenendoci tutti responsabili. La Nestor ha fatto la sua brava partita e il suo successo è fuori discussione, ma tutto considerato non so ancora trovare da dove sono partiti i suoi meriti e dove invece i nostri demeriti”. E tanto per tenere tutto l’ambiente nella giusta tensione un’altra gara in trasferta attende la band di Francioni, il derby con il Cannara, formazione in grande crescita. Poi, tanto per mettere ancora più pepe, il team giallorosso si ritroverà come avversario Cenci, il giocatore con cui la società ha deciso di interrompere il rapporto. Una coincidenza questa che rende difficile questa trasferta, diventata ancora più problematica dalla sconfitta di Marsciano. Già nel recente passato però, l’Angelana, ha saputo reagire con orgoglio.
Leonello Carloni
Corriere-2010-12-15-pag08S
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