Bastia

IL DRAMMA DI BASTIA UMBRA

DOLORE e incredulità. Erano queste le sensazioni, ieri mattina, durante l’estremo saluto al piccolo Edoardo, il bambino di 13 mesi deceduto improvvisamente giovedì scorso nell’asilo nido di Borgo I Maggio, a Bastia. La salma è arrivata puntuale nella chiesa del cimitero proveniente dalla camera mortuaria dell’ospedale perugino, dove era stata trattenuta dall’autorità giudiziaria per gli accertamenti tecnici e l’autopsia che si è svolta lunedì mattina nell’istituto di anatomia patologica.


I RISULTATI definitivi dell’esame autoptico saranno noti non prima di un mese. Tuttavia, le prime conclusioni dei medici fanno ritenere che si sia trattato di un arresto cardiaco, non causato da rigurgito. Sembrano, dunque, allontanarsi ipotesi di negligenza del personale dell’asilo nell’assistenza al bambino che proprio nei giorni immediatamente precedenti al decesso aveva manifestato sintomi di tosse e vomito richiedendo alle educatrici un’attenzione straordinaria.


AI FUNERALI hanno partecipato tutte le maestre del centro per l’infanzia «Piccole Orme» (momentaneamente chiuso per i funerali), ma anche i genitori e i bambini nelle carrozzine a testimoniare l’affetto verso il piccolo Edoardo e la vicinanza alla famiglia: al padre Adriano e alla mamma Mariana, entrambi straziati da un lutto inaccettabile.


LA PICCOLA bara bianca è entrata nel perimetro del cimitero alle 11 e subito dopo è iniziato il rito funebre celebrato dal parroco don Francesco Fongo. Parole di cordoglio quelle del sacerdote nel corso dell’omelia per sostenere la famiglia duramente provata, ma anche di speranza, «che – ha detto don Francesco – ci viene dal messaggio pasquale, con la morte e la resurrezione di Gesù». Ha assicurato ai genitori, non solo in queste ore, la particolare vicinanza della comunità cristiana.


LA SOLIDARIETÀ della comunità civile alla famiglia e ai perenti l’ha portata il vicesindaco Nadia Cesaretti presente ieri alle esequie, come lo era stata sin dalle prime ore successive alla disgrazia. «Siamo qui non solo per un dovere istituzionale — ha detto Cesaretti, assessore ai servizi sociali —, ma a confermare l’impegno del Comune a sostenere una famiglia in difficoltà ed anche chi opera ogni giorno a favore dei bambini, con professionalità e grande umanità».
m.s.

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