Bastia

Il direttore sanitario lascia «Salviamo l’ospedale» L’appello del Partito democratico alla Regione

ASSISI DOPO LA VICENDA DEL PUNTO-NASCITA  OSPEDALE, anno nuovo, problemi vecchi. E non solo, visto che — ultima tegola in testa al nosocomio — il direttore sanitario è in partenza. Così il Partito Democratico ha chiesto al presidente della Giunta Regionale, titolare della delega sulla sanità, e al direttore generale dell’ Usl 2, un incontro urgente per testimoniare il disagio dei cittadini di Assisi e per chiedere la sospensione del provvedimento relativo al direttore sanitario.  «Nei primi giorni di dicembre, come Partito democratico di Assisi, lanciammo l’allarme sulla possibile chiusura del punto nascita presso l’ospedale di Assisi, giustificata dal numero di nascite inferiore a 500: ipotesi sciagurata e strumentalmente architettata che il Pd di Assisi contrasterà con ogni mezzo democratico, chiamando a raccolta tutta la cittadinanza» dice Edo Romoli, consigliere del Pd a nome del gruppo consiliare. Non essendoci stata alcuna smentita da parte della direzione generale dell’Asl 2, il Pd torna a chiedere al sindaco di Assisi Claudio Ricci la convocazione di un Consiglio comunale aperto per concordare tra tutte le forze politiche le iniziative utili a scongiurare la chiusura del punto nascita. «COME SE TUTTO questo non rappresentasse già una ulteriore legnata al ruolo e al prestigio dell’ospedale di Assisi — aggiunge Romoli —, da ieri il direttore sanitario dottor Luigi Sicilia, dirigente serio e rigoroso, ha lasciato l’incarico ricevuto solo nel mese di aprile 2010 e, molto probabilmente, sarà sostituito ad interim da qualche altro dirigente sanitario del territorio in altre faccende affaccendato. Sarei curioso di sapere come sarà possibile durante il giorno, conciliare l’attività sul territorio con la presenza fisica indispensabile nella direzione sanitaria dell’ospedale».  Il Pd parla di un provvedimento punitivo ancora una volta punitivo contro l’ospedale di Assisi «giustificato, forse, dalla necessità di risparmiare risorse economiche — conclude Romoli — ma ignorando, tra le altre cose, che il dottor Sicilia stava lavorando alacremente alla irrinunciabile riorganizzazione dei servizi, che oggi torna in alto mare compromettendone seriamente la funzionalità del nosocomio».
Vicende che si assommano a quelle del primariato di Ostetricia e ginecologia, alla vicenda del parcheggio e che danno un segno di scarsa attenzione nei confronti di un territorio densamente abitato, caratterizzato da insediamenti industriali e dalla presenza di un movimento turistico imponente; elementi tali da giustificare una presenza ospedaliera adeguata. Maurizio Baglioni
 Nazione-2011-01-11-Pag14

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