Fino ad un decennio fa, o poco più, la zona industriale dava lavoro a quasi tutta la città , il benessere economico veniva, in buona parte, da questa zona, che era un po’ il fiore all’occhiello della città.
La capacità produttiva, unita alla presenza di un centro fieristico efficiente e ad una crescita progressiva e razionale avevano fatto rimanere questa zona in auge, sia dal punto di vista economico che culturale, per molti anni.
Le strade ed i servizi tecnologici, anche se non prettamente all’avanguardia erano sufficienti al fabbisogno.
Ma di una cosa già al tempo ci si era dimenticati, o ci si era voluti dimenticare: quelle strutture erano appena sufficienti per quel periodo storico, per quel volume di affari, per quel tipo di traffico, non si è pensato a cosa potesse accadere se tutto questo fosse variato.
E ciò è accaduto. E’ accaduto in modo progressivo ma non indolore.
Gli abitanti della zona in primis ne hanno subito le drastiche conseguenze insieme alle ditte; in seguito  le conseguenze sono state sentite nel resto di Bastia.
La zona industriale si è espansa, il numero degli abitanti è aumentato, le ditte sono aumentate, e allora cosa è stato fatto per le nuove necessità? NULLA!
E come è attualmente la situazione in quei luoghi che davano lavoro e soddisfazione a tanta gente?
Illuminazione mancante, lampioni oramai in disuso da molti anni, mancanza di cartellonistica stradale adeguata, strade impraticabili piene di buche simili a quelle di un paese del terzo mondo e poi ancora …. la mancanza di fogne.
L’ esempio più lampante è via delle industrie, via nella quale ogni volta che piove si allaga tutta la carreggiata andando poi l’acqua a finire negli scantinati dei poveri contribuenti, che ogni volta  devono pazientemente ripulire e quantificare i danni, infatti nelle vie perpendicolari ad essa la mancanza di tubazioni di smaltimento, unita alla naturale pendenza del terreno, fa in modo che tutta l’acqua convogli in pochi punti, dalla cui unione nasce il solito laghetto di melma e sporcizia varia.
Nonostante che questi problemi siano stati dalla zona già affrontati sia da singole persone che da  raggruppamenti di persone, evidentemente sempre tenuti in scarsa considerazione per ovvi motivi di interessi di parte, nulla si è mai ottenuto, la situazione è andata, come già detto, sempre peggiorando.
L’amministrazione che in questi anni ci ha “governato” mai si è preoccupata di mettere a punto o chiarire uno solo dei punti sopra citati.
Risposte vaghe, offese…  questo è quello che hanno ottenuto in questi anni  gli abitanti della zona che fino a poco fa dava lavoro a tanta gente, lavoro che l’amministrazione non ha cercato di salvare, o meglio l’unica cosa che ha tentato di salvare era la sua faccia, lavoro che forniva il sostentamento a molte famiglie e che solamente in minima parte è stato ridato ai cittadini tramite le piccole e operose fabbriche e industrie dei privati che sono nate.
Tutto ciò nuoce non solo all’immagine politica e culturale della città ma anche all’immagine fisica.
Infatti quando la gente arriva nei locali, o viene a vedere le mostre che si tengono al centro fieristico, o va in giro per motivi di lavoro cosa vede? Cosa vede?
Rigogliosa vegetazione che spontaneamente cresce lungo le strade, spesso alta anche un metro o più che a malapena una volta l’anno viene tagliata e che i cittadini del luogo regolarmente cercano di estirpare.
Nomadi che puntualmente sostano senza problemi, che poi sinistramente vagano per le strade cercando acqua , generi alimentari ecc..    e poi ….. quando partono lasciano in bella vista di tutti escrementi , panni sporchi e tanta altra grazie che i nostri netturbini a scapito della loro stessa salute devono rimuovere.   Non è bello vedere nomadi che fanno i loro comodi lungo le strade, specie per i visitatori e clienti delle aziende, specie durante le fiere, e soprattutto questa questione non è mai stata presa in considerazione in modo efficace affinché si trovasse una soluzione.
Un’analtra cosa che nella zona manca, e che intenzionalmente non si è voluto procedere a realizzare o concedere, è un locale, (d’altronde i cittadini non hanno mai chiesto un vero e proprio centro sociale), per potersi riunire nelle svariate occasioni della vita, senza doversi rivolgere, tutte le volte, alla buona volontà dei residenti affinché mettessero a disposizione un locale o una stanzetta.
Ad esempio durante il mese Mariano, per la recita del Santo Rosario, le famiglie fanno a turno per ospitare gli amici e vicini di casa, così come per gli incontri di catechesi e per le attività dei gruppi di ascolto.
Se si vuole vedere una partita di pallone o altro insieme ad altra gente si deve andare presso un’altra area della città. Non si può uscire di sera per via della mancanza totale di sicurezza.
Negli ultimi periodi sono stati aperti locali, che hanno ridato un po’ dello smalto perduto, anche se tanto ancora bisogna fare per migliorare.
Questi locali sono sempre stati creati dalla lodevole iniziativa dei privati, ma le strade per raggiungerli….. bé meglio non ripetere cose già dette.
Prima si conferisce al privato la licenza per la creazione del locale, poi lo si lascia da solo in mezzo al caos, tanto quando ha pagato le tasse è tutto a posto.    Dunque da un lato si cerca tramite il privato di rivalorizzare il tutto, dall’altro si cerca di risparmiare perché non è lì che bisogna investire per la propria sopravvivenza!!!  No ai parcheggi! Si al caso e all’incuria!
Basta pensare che, dopo la nuova lottizzazione dei luoghi,  alcuni privati si sono organizzati in cooperative per terminare di propria tasca i  lavori infrastrutturali abbandonati dall’amministrazione, dopo che oramai si era lottizzato e costruito. 
Dunque, che cosa mai sarà accaduto all’amministrazione comunale per dimenticarsi così dei suoi cittadini?  Certo, cittadini in numero esiguo rispetto alle altre zone della città , ma sempre cittadini con uguali diritti, cittadini che invece hanno dovuto dimostrare di avere solo doveri verso il comune e le sue casse.
Innumerevoli volte i cittadini si sono rivolti all’amministrazione per poter usufruire di beni e servizi che avrebbero dovuto essere messi loro a disposizione in modo automatico e durevole senza nulla ottenere.
Innumerevoli volte sono state fatte promesse, poi mai mantenute, specie durante i periodi delle votazioni, per gettare fumo negli occhi, poi passata la bufera……..
Lettere sono state spedite all’amministrazione, facendo riferimento anche ai più basilari bisogni.
Lettere di richiesta per l’intervento su problemi rilevanti.
Lettere che innumerevoli volte sono state messe nel cassetto e mai lette da chi di competenza.
Lettere che verranno messe a disposizione di chiunque le vorrà leggere, in modo da vedere come sono state violati anche i più basilari diritti.
Queste missive sono il frutto dell’esasperazione dei cittadini per come sono stati trattati e considerati, tanto poi quando si va a votare si bussa e bisogna ricordarsi che il tal dei tali farà (futuro anteriore) qualche cosa, no?
È Stato risposto, a talune di queste missive, in malo modo e le poche risposte date erano equivoche.
Ma che cosa devono pensare i cittadini?  L’amministrazione pensa che il problema sia solo dei residenti? Ma allora chi viene a lavorare lì, passandoci la maggior parte delle ore del giorno che deve dire? Le fabbriche rimaste ( dovrei dire sopravvissute! ), le piccole e medie imprese? I nuovi locali? Perché non dare anche a loro la possibilità di integrarsi? Anche loro vivono i problemi sopra citati.  Eccome se li vivono!
Lo sdegno mostrato dall’amministrazione è manifesto delle loro convinzioni e modi di agire, non sanno e non hanno saputo innovare, le aziende non sono state aiutate, non sì è saputo agire in nessun modo.
E’ per questo che bisogna reagire, e Forza Italia vuole reagire, vuole dare fervore e nuovo spirito alla città , in questo iter sono partito dai problemi sociali della mia zona, presto diremo la verità sulle altre zone della nostra amata città.


Un saluto affettuoso a tutti i cittadini di Bastia Umbra.
Stefano Rubellini – Abitante della zona industriale

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