I medici legali sul bimbo morto all’asilo di Bastia Umbra: soffocamento causato presumibilmente da un rigurgito
Lo sfogo dei genitori: nostro figlio non tornerà, ma chiediamo giustizia
di LUCA FIORUCCI
PERUGIA – Asfissia provocata da un rigurgito. I medici legali nominati dal pm Giuseppe Petrazzini, davanti al Corte d’ assise di Perugia, hanno ripetuto i contenuti delle loro perizie. Il bimbo di 13 mesi morto all’asilo nido di Bastia Umbra che frequentava nel pomeriggio del 13 marzo 2008 è deceduto nel sonno perché non riusciva più a respirare.
Secondo i consulenti la morte è collocabile intorno alle 17.30 di quel drammatico giorno. Il bimbo stava facendo il sonnellino pomeridiano, quando è stato controllato di nuovo, si era notato che il piccolo era sporco per un rigurgito e non dava più segni di vita. Era scattato subito l’allarme: prima erano stati avvisati dei pediatri che avevano lo studio vicino alla struttura privata convenzionata con il Comune e quindi il 118. Per il bambino, però, non c’era più niente da fare.
Per quel decesso sono sotto processo due persone: un’insegnante e la responsabile della struttura.
Secondo quanto emerso nel corso dell’udienza di ieri, i primi soccorsi sono arrivati intorno alle 17.50, di qualche minuto successiva la chiamata al 118.
Sulle condizioni di salute del piccolo si sono incentrate le domande del pm, e poi delle parti, al pediatra che invece seguiva regolarmente il bambino. Il medico ha spiegato che il bambino soffriva già da qualche giorno di alcuni disturbi. Sul banco dei testimoni sono salite poi due dipendenti della struttura e una donna, ex cliente della struttura privata, che era presente il giorno della tragedia. E quindi la madre della piccola vittima. Che insieme al marito ha aspettato il proprio turno fuori dall’aula degli Affreschi (sono rappresentati dall’avvocato Francesco Cappelletti). “Chiediamo solo giustizia – hanno commentato – Ormai quello che è successo è successo. Non è una condanna che ci ridarà nostro figlio. Ma se venissero accertate le responsabilità delle maestre, che almeno a queste persone non venga data più la possibilità di accudire bambini”.
L’udienza è stata quindi ag giornata al 13 maggio per com pletare l’escussione dei testimo ni ancora in elenco.
Le imputate sono difese dagli avvocati Nerio Zuccaccia e Marta Covino.

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