Bastia

Il congresso regionale del PRC si è chiuso con qualche novità che forse irrilevante non è

Riceviamo e pubblichiamo.
 
COMUNICATO STAMPA


Innanzitutto sono stati presentati e messi in votazione 2 diversi documenti politici e per la prima volta c’è stata una proposta alternativa per la nomina del segretario  regionale che dimostrano come in questo partito non c’ è un solo pensiero, una sola voce, lo stesso giudizio sulla fase politica, le scelte possibili e soprattutto sui risultati ottenuti dalla nostra presenza nel governo regionale oltre a quelli provinciali e comunali. Sul documento politico della mozione 1 (bertinottiana) sono confluiti anche i pochi voti della mozione 2 (grassiani) per un totale di 48 voti (84,2%) su 57 votanti, mentre il documento unitario della mozione 3 (Ferrando) e 4 (Malabarba) ha raccolto 9 voti (15,8%) che però sono percentualmente più di quanto queste ultime due avevano raccolto come somma dei congressi provinciali di Perugia e Terni e cioè il 13,4% (5+8,4). Inoltre sul voto sul segretario Vinti ha raccolto 41 voti (-7 rispetto al documento politico) ed il 80,4% perdendo per strada sicuramente 4 elettori (7,6%) della sua maggioranza che hanno preferito votare scheda bianca o nulla, mentre il candidato alternativo Antonello Briguori (spoletino, medico stimato e consigliere comunale) ha avuto tutti i 6 voti (12%) dei presenti dei suoi sostenitori. Finalmente anche in Umbria, in una situazione che pareva bloccata, e dove i risultati elettorali  dipendenti da vari fattori e non certo solo dai meriti del suo gruppo dirigente, ma dove i malumori covano forti sotto la cenere è chiaro che c’ è anche in Rifondazione Comunista un altro modo di intendere la politica, la sua pratica, le priorità, le scelte di governo e le alleanze. Questo c’ è nel documento alternativo portato in votazione (in allegato) dove c’ è una diversa valutazione sui risultati delle primarie, sulla bontà dell’ ingresso nell’ Unione e della leadership di Prodi, sul bilancio di 14 anni di partecipazione del PRC al governo regionale, sulla scelta del presidenzialismo, sul proliferare di enti inutili e costosi e la moltiplicazione di presidenze, direzioni, giunte, consulenze, sull’ esternalizzazione dei servizi e la funzione delle cooperative sociali, sulla legge sui rifiuti, quella sulle cave, le grandi opere che si vogliono fare in Umbria e la devastazione territoriale del nostro territorio che invece è il nostro vero valore aggiunto. Non ultimo nel nostro partito c’ è un grande problema di democrazia interna che vuole schiacciare ed eliminare chi non è omogeneo e funzionale, un appiattimento totale alle logiche istituzionali per non dire subaltrnità ai DS o minimo come hanno detto anche molti interventi di compagni della maggioranza un problema di collegialità.


Luigino Ciotti
Coordinatore regionale area Sinistra Critica


Scarica il documento congressuale della III e IV mozione

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