Bastia

Il Comune «smobilita» l’asilo nido

Allarme della Cgil per la decisione di esternalizzare e marginalizzare la storica struttura

Sei educatrici di “Piccolo mondo” passano a una cooperativa


BASTIA UMBRA – Allarme asilo nido comunale. In seguito ai tagli del governo centrale, l’amministrazione comunale bastiola si avvi verso l’esternalizzazione del servizio pubblico, dichiarando di “voler procedere a trasferire il personale dipendente di ruolo dell’ asilo nido “Piccolo Mondo” -struttura fondata dal Comune di Bastia Umbra nel 1979 e gestito per intero da personale dipendente pubblico – presso la struttura denominata “L’Albero degli Gnomi”. A fronte della notizia, nonché dell’ultimo incontro di concertazione svoltosi martedì 19 maggio, la segreteria provinciale di Perugia Fp-Cgil, funzione pubblica della confederazione generale italiane del lavoro, nella persona di Elisabetta Masciarri, ha lanciato l’allarme, chiedendo alla giunta Lombardi di mettere coraggiosamente mano a una “seria e precisa riorganizzazione, condivisa con le organizzazioni sindacali, per il mantenimento del servizio pubblico presso la sede dell’asilo nido “Piccolo Mondo”; e non solo. Anche e soprattutto a una progressiva ripresa della gestione diretta del servizio pubblico. Siamo coscienti del fatto che si tratti di una proposta ambiziosa, ma solo le scelte coraggiose meritano questo nome”.
Nel mezzo della problematica si trovano sei educatrici d’infanzia, tutte assunte dal comune bastiolo e, per ora, a rischio di trasferimento. “La proposta dell’amministrazione Lombardi prevede che la gestione dell’asilo nido “Piccolo Mondo”, il più grande di Bastia Umbra e che attualmente accoglie sessanta bambini, passi in toto alla cooperativa “Puntoaccapo”, mentre la struttura del “Piccolo mondo”, che, tra l’altro, non accoglie bambini da zero a dodici mesi e non è dotata di mensa interna, venga gestita in economia” spiega la Masciarri “la Fp-Cgil ha manifestato la propria contrarietà nei confronti di queste intenzioni, che, di fatto, determineranno la marginalizzazione del ruolo e della professionalità delle sei educatrici d’infanzia assunte dal Comune, le stesse che hanno contribuito a far crescere qualitativamente il “Piccolo mondo”. Il nostro timore, divenuto ormai certezza, è la volontà della politica amministrativa bastiola di voler dismettere la figura professionale delle educatrici d’infanzia, attraverso l’abbandono della gestione diretta da parte del comune e la progressiva esternalizzazione del servizio. D’altro canto, basti riflettere su questo: perché le educatrici che sono andate in pensione negli anni non sono state sostituite con nuovo personale? Qual è il risparmio della gestione attraverso la coop piuttosto che in economia? Noi lotteremo per far sì che il ruolo dell’asilo nido pubblico venga riaffermato e manifestiamo preoccupazione per la mancanza di un dibattito politico, soprattutto a livello locale, che metta al centro le politiche della primissima infanzia”.
Alberta Gattucci

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