Il futuro della struttura è stato al centro della seduta del consiglio di ieri
Già 50 le iscrizioni
ASSISI (fla.pag.) – Il consiglio comunale ieri sera è cominciato con un minuto di silenzio chiesto dal presidente Lucio Cannelli in memoria del piccolo Gabriele Sensi, di Fausto Bellini Baldelli (deceduto pochi giorni fa in un incidente stradale) e del commendator Aldo Calzolari. Punto più interessante il quinto, l’ordine del giorno presentato dai consiglieri del Pd (Travicelli, Passeri, Marini, Romoli e Gambucci) relativo all’analisi delle criticità del centro studi superiori sul turismo. Il capogruppo Claudio Passeri ha criticato chi chiede “uno ‘spezzatino’ del Cst, un patrimonio di questa città che deve rimanere qui. Se le istituzioni regionali ritengono il Centro non necessario, questo deve tornare al Comune di Assisi e non diventare privato”. Il capogruppo del Pdl Sandro Elisei ha ricordato “il grande impegno del sindaco Claudio Ricci su Cst e corso di laurea, in una situazione in cui molti hanno fatto scelte sbagliate”. “Il nostro e vostro lavoro, svolto in maniera compatta, ha portato buoni risultati per quanto riguarda il centro di laurea internazionale sul turismo”, ha detto il sindaco Claudio Ricci, che ha ricordato anche il buon numero delle iscrizioni (oltre le 50 unità) ottenute dal corso nel giro di poche settimane. “Oltre alla quota associativa, il Comune ha stanziato e fatto stanziare 70mila euro di contributi aggiuntivi, 40 dei quali ottenuti grazie alla legge sui siti Unesco – ha aggiunto Ricci – ed il bilancio 2010, nelle condizioni peggiori, dovrebbe essere in perdita di circa 67.000 euro, assonante comunque all’accantonamento presente. Il patrimonio del Cst, ammontante a 100mila euro, non è stato intaccato, e sommando i crediti con la cassa disponibile, si arriva ad una cifra di circa 800mila euro, a fronte di una somma debiti e tfr che ammonta alla stessa cifra. Concordo comunque – ha concluso il sindaco – sulla necessità di un rilancio del centro”. Per il9 novembre è fissato un incontro tra Comune e la Stranieri, unici due soci rimasti con quota associativa a 27mila euro. “Dobbiamo tentare di allargare i soggetti soci-fondatori – l’auspicio del capogruppo Antonio Lunghi (Udc) – perché solo due soci non possono portare avanti una strategia di rilancio effettivo, si verifichi se tra i soci sostenitori ci sia qualcuno che voglia tornare tra i fondatori. E anche i dipendenti si assumano maggiori responsabilità per trovare uno sbocco positivo”.

Corriere-2010-11-06-pag27

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