Bastia

«Il commercio non puo attendere», le conseguenze dello stallo politico

Dialogo su domeniche, negozi aperti, eventi


BASTIA UMBRA — Sembrava aver imboccato la strada giusta, il dialogo tra l’amministrazione comunale e i rappresentanti delle associazioni del commercio. A cominciare dalle ottime sinergie attivate nel periodo natalizio dall’assessore Patrizia Repice, un’iniziativa che faceva ben sperare.
La collaborazione, infatti, ha funzionato nei mesi successivi su altri fronti quali l’organizzazione degli eventi ed anche per la definizione delle domeniche con i negozi aperti.
Il confronto è proseguito anche per la definizione del nuovo Piano del commercio, che è iniziato con una totale condivisione nella procedura avendo l’amministrazione municipale accolto l’invito ad accompagnare le proposte con un’analisi di mercato che orientasse gli indirizzi e le volontà di tutte le parti coinvolte, imprenditori e politici.
Poi, sono emersi diversi punti di vista rispetto alle linee proposte dal consulente, che punta ad una presenza capillare di medie superfici commerciali su tutti i principali agglomerati urbani nel territorio. In particolare la Confcommercio ha replicato chiedendo invece una drastica riduzione delle medie superfici, magari attivando un insediamento commerciale di grandi dimensioni che possa attrarre consumatori provenienti da fuori Comune. Fin qui il confronto di due settimane fa, che ha subito un ulteriore rallentamento in questi giorni, forse dovuto alla problematica verifica tra i partiti della coalizione di governo.
«E’ necessario andare avanti — rileva il presidente della locale Confcommercio Marco Caccinelli –entrando nel merito delle proposte per arrivare in tempi ragionevolmente rapidi a decisioni che rianimino il settore».
Da sottolineare che l’attività delle imprese commerciali è tutt’altro che marginale a Bastia, finora centro di attrazione per l’intero comprensorio assisano.
Se non si dovesse scegliere una strategia condivisa, il rischio potrebbe essere che i nuovi investimenti si orientino verso altri territori con conseguenze economiche ed occupazionali veramente preoccupanti.
M.S.

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