Passeggiare lungo lo sponde del fiume diventa un’impresa. Degrado pure nella zona industriale
L’encomiabile azione dei volontari non risolve i problemi
BASTIA UMBRA – Siringhe e fiale. Oltre a rifiuti di ogni genere. Questo è quanto si trova lungo le sponde del fiume Chiascio nei pressi della vecchia zona industriale, e per trovarlo non occorre frugare tra le frasche delle sponde del corso d’acqua, ma basta passeggiare tranquillamente una domenica mattina. Così, non ci vuole molto a infettarsi per contatto diretto con un ago usato. Uno scandalo? Pallida routine nei confronti alle realtà metropolitane? Sta di fatto che anche questo succede a Bastia Umbra, sotto gli occhi di tutti, con tanto di segnalazioni che da anni i cittadini rivolgono accorati. E inascoltati. E non c’è solo questo lungo le sponde del fiume; ci sono pure preservativi usati gettati alla rinfusa. Ci sono poi rifiuti che, nonostante le nuove regole dello smaltimento a domicilio, continuano a giacere dove non dovrebbero. Sedie e buste di plastica; una reale e palese dimostrazione della stupidità umana. Per fortuna a essere in costante attesa non è solo la genitrice degli imbecilli. Esistono persone intelligenti come “Gli Amici del Chiascio” che periodicamente si armano di sacchetti dell’immondizia per fare pulizie. Ma quanto puo essere sufficiente l’impegno di poche decine di volontari? La vecchia zona industriale di Bastia Umbra sta diventando la vergogna di quell’area che una volta era il fiore all’occhiello della città. Ancora una volta torna prepotentemente sotto gli occhi di tutti il degrado del paesaggio che fa da contorno al Centro fieristico regionale Maschiella, luogo che
aspira a rincorrere i successi di Bologna e Milano in fatto di servizi e ricezione; con quali presupposti? Di fronte a tutto questo continua il palleggiamento delle responsabilità. Il sindaco Lombardi parla di porte chiuse dai privati e,
sfidando ogni pregiudizio, aveva promesso che, entro la prima decade di dicembre, avrebbe convocato una riunione per discutere della gestione della zona di via dell’Artigianato. Promessa non mantenuta. Nel frattempo però
dal palazzo del municipio bastiolo giungono notizie dei fondi regionali finalizzati al Pai per la messa in sicurezza delle rive del Chiascio. Che dire? Agli elettori l’ardua sentenza.
Alberta Gattucci
Articolo in PDF: