Bastia

Il cattivo esempio nello sport.

Il calcio scuola di vita per i ragazzi, verissimo, aria aperta, gioco di squadra, movimento, e loro si divertono, sempre, anche se perdono, sono comunque contenti.
Ma gli adulti no, loro non ci stanno a perdere, non tutti per fortuna.
Veniamo ai fatti: Torneo di Città di Castello, esordienti anno 97, ( 11 anni) domenica 31 agosto fase eliminatoria per accedere alle finali pomeridiane, sul campo numero 1 si sfidano Bastia e… meglio non dirlo, voglio portare rispetto alla società, voglio pensare che non siano queste le indicazioni di comportamento date ai vari allenatori, comunque risultato finale, 2-1 per il Bastia.
Sembrerebbe tutto regolare, ma in panchina con il Bastia c’è un ragazzino infortunato che non può giocare, ma è lì per essere al fianco dei propri compagni, al suo posto gioca, tutti e due i tempi, una altro ragazzino, di colore, sicuramente è molto bravo, ma questo non dovrebbe essere una colpa, ma per il Mister avversario che non ci sta a perdere è davvero un peccato!
Allora fa ricorso, ma non può funzionare perché non c’è scritto da nessuna parte che non si possono giocare due tempi, ma per regolamento tutti coloro che sono in panchina debbono giocare, allora si inventa che due del Bastia non hanno giocato mai, ed al loro posto hanno giocato ambedue i tempi altri due ragazzi, per cui non solo il “ neraccio” come lo chiama lui con i suoi allievi, ma anche un altro ragazzino.
Il bello di tutto ciò è,  che l’arbitro avalla la cosa eliminando il Bastia e facendo accedere alla fase finale gli avversari.
Pazienza l’arbitro può sbagliare, può prendere una cantonata in mezzo a tutti quei piccoli volti sorridenti e un po’ scatenati, che sembrano tutti i uguali con le loro divise variopinte, credo, ma il Mister no, non può e non deve mai sobillare, mai, specialmente quando è premeditato.
Non credo che questo sia un grande esempio di vita per ragazzini assolutamente puri di spirito e assolutamente lontani da queste logiche  meschine degli adulti.
Essi si divertono, sono tutti campioni, si rispettano tra loro con un fair play davvero invidiabile, si scusano, si fermano da soli se fanno fallo, davvero insegnano come comportarsi anche agli adulti, in parte ci riescono, ma non tutte le ciambelle riescono con il buco!
Poi ci si lamenta delle farse che si vedono nei campi del professionismo, se questi sono gli insegnamenti cosa altro ci si deve aspettare.
Complimenti Mister, hai vinto tu.



Graziano Lombardi
Un genitore “perdente”

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