BASTIA – L’assessore all’Urbanistica ha bussato senza esito alla porta d Bocci


LUCIO FONTANA


BASTIA UMBRA – Per la coordinatrice regionale del Pd, Maria Pia Bruscolotti, il “caso” Bastia rappresenta la prima matassa da sciogliere in seno alla nuova formazione nata essenzialmente dalla fusione tra Ds e Margherita. E le premesse c’erano tutte, dato che proprio a Bastia Umbra sono andati in scena, in questi ultimi anni, gli scontri più violenti tra Ds e Margherita: prima al momento di scegliere il candidato a sindaco per il centrosinistra, poi con la crisi seguita all’allontanamento dalla giunta dell’assessore all’Urbanistica Clara Silvestri.
Certo, da allora lo scenario politico è cambiato, con la nascita del partito unico. Anche per questo il sindaco Lombardi ha risposto “a muso duro” alla lettera con la quale l’assessore all’Urbanistica, Giorgio Antonini, minacciava di dimettersi se non avesse avuto le mani libere. Lamentando, in particolare, le ingerenze dei “superassessori” Marchi e Tabarrini.
Una mossa che potrebbe diventare un assist per Lombardi per “scaricare” un assessore che, nel mare magnum del Pd, non vanta più di particolari protezioni.
Prova ne è l’esito dell’incontro perugino con l’on. Gianpiero Bocci, al quale si è rivolto Antonini, accompagnato però dal vice sindaco Nadia Cesaretti (proveniente dall’area cattolica e molto vicina al sindaco Lombardi) e dal coordinatore bastiolo del Pd, Antonello Caleri. E Bocci non ha potuto far altro che rinviare il problema, a questo punto interno al Pd, alla Bruscolotti. Con Mignini che sembra abbia reagito in modo spazientito ai tanti problemi che provengono da Bastia. Insomma, se per difendere Clara Silvestri l’on. Bocci ha lasciato in stallo la maggioranza bastiola per tre mesi, stavolta la musica è diversa. E in pochi, tra gli ex margheritini, sembrano disposti a fare le barricate per difendere Antonini, proveniente dall’area socialista.
Tanto più se si considerano i malumori, tra molti ex diessini, che hanno accompagnato la scelta del sindaco di affidare ad Antonini la delega all’Urbanistica, che a Bastia, in pratica, è l’unica che conta veramente. Gli ex diesse lo considerano troppo legato ad alcuni professionisti locali. E soprattutto, in sella ininterrottamente da oltre vent’anni.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, il tentativo di Antonini di forzare in giunta sul piano Franchi. Con l’intervento in chiusura di Marchi e Tabarrini, i due terzini a guardia della porta di Lombardi. Mandati dal sindaco a presidiare incontri ai quali, in base alla delega, avrebbe dovuto partecipare l’assessore all’Urbanistica. Un chiaro segnale di come Antonini, in questa giunta, con il mutato scenario politico, sia un pesce fuor d’acqua.
Rimane però la necessità di non mortificare la componente margheritina del Pd nel rimpasto di giunta che, a gennaio, restando così le cose, appare scontato. Anche perché i grandi nodi dell’urbanistica bastiola (l’ex Deltafina, l’area Lolli, il progetto di riqualificazione della zona di piazza del Mercato appena presentato) restano ancora lì da sciogliere.
L’arrivo a Bastia della Bruscolotti è atteso a breve, forse già nella prossima settimana.

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