Bastia

Il camice bianco fa ancora sognare

Quasi 1500 aspiranti medici hanno affrontato il test d’ingresso

BASTIA UMBRA – Che non sia una giornata come le altre lo si capisce già dall’uscita della superstrada. Sono le 7.20 del mattino e lo svincolo per Bastia sud è una coda unica. A far impazzire la stradale, oggi, non sono però i soliti pendolari, ma 1.479 aspiranti medici. Tanti infatti sono i ragazzi arrivati a Bastia da tutto lo Stivale, pronti ad affrontare il test per iscriversi al corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Ad affollare il parcheggio di Umbria Fiere, però, ci sono almeno 3.000 persone: nessuno, infatti, è voluto venire da solo. Qualcuno ha portato il fidanzato, qualcun altro un amico, tanti, anzi, tantissimi, arrivano con mamma e papà. L’aria da liceali ancora addosso, l’Università sconosciuta di fronte, gli aspiranti dottori sono tutti puntualissimi, penna e foglio in una mano, merenda e acqua nell’altra. Angelo arriva da Avellino, a portarlo fin qui sono stati la ‘madre e lo zio. “Avevamo fatto domanda di ammissione anche alla Cattolica a Roma – spiega la mamma – ma il traffico ci ha bloccati: siamo arrivati con due ore di ritardo e avevano già chiuso le porte”. Nemmeno fossimo ancora agli esami di licenza media, sono quasi sempre i genitori a voler parlare per i ragazzi e dietro al loro plurale celano ansie, preoccupazioni e agitazioni spesso più forti di quelle dei figli. Silvia e Mara arrivano da Foligno, anche loro scortate dai genitori, e riprovano il test per la seconda volta: “L’anno scorso è andata male – spiegano -e così ci siamo iscritte a Veterinaria. Speriamo che un anno di preparazione porti ora i suoi frutti”. Malgrado l’esercito degli aspiranti dottori sia cresciuto del 37% rispetto allo scorso anno i posti a disposizione sono soltanto 213. Tutti da giocarsi con un test composto da 40 domande di cultura generale, 18 quiz di biologia, 11 di chimica e 11 di matematica e fisica. “Non ci spero – ammette Marco, arrivato a Bastia dalla provincia di Pescara – anche perché quest’estate ho preferito andare in vacanza. Ho fatto un po’ di quiz degli anni scorsi in spiaggia, ma insomma…potevo impegnarmi certamente di più. Che poi qualcuno dovrà spiegarmi perché mai puoi diventare un medico solo se sai chi ha scritto il De Bello Gallico, o un architetto solo se indovini che l’ossimoro non è una pietra vulcanica”. Per MariaGrazia, ternana, la preparazione è stata “più psicologica che culturale. Al termine degli esami di maturità ero sfinita e ho fatto davvero fatica a preparami per questa ennesima prova. Dicono che l’esame di Stato sia la sfida più importante della vita, ma a me qui pare davvero che gli esami non finiscono mai”. Non mancano, puntuali come ogni anno, anche i soliti sospetti di brogli e di furbizie. “In quanti – si sfoga Marcello, anche lui supportato dalla mamma – si saranno portati dietro fratelli già laureati? E quanti telefonini riusciranno a circolare stamattina?”. Il punto è, comunque, che la Guardia di Finanza arriva puntuale come i futu ri dottori e i controlli procedono rapidi accurati. Alle 10.30 la signora Pia, che ha accompa grato la nipote, è già tesissima. “Perché non esce? Che ora è? Ce la farà?”. Pocc prima dell’ora di pranzo Mara sbuca dal l’aula. “Speriamo bene. Le domande d: chimica non erano difficili come temevo Ma la selezione è durissima”. E questo, avvertono gli addetti ai lavori, sarà solc l’inizio. Il difficile, come avverte una re. cente statistica di Unioncamere, verrà dopo la laurea. Lo studio, infatti, prevedo che quest’anno il Paese assorbirà diecimi la dottori in meno rispetto al 2008. Tutti cervelli che, ancora una volta, regaleremo all’estero.

Federica Grandis

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