Parla l’ex presidente Ascani, coordinatore del dossier all’esame della commissione nei prossimi giorni
ASSISI – “Il Calendimaggio di Assisi è una festa unica nel suo genere, tocca l’ambito storico, artistico e musicale: siamo certi di avere buone possibilità di farcela”. Parola di Salvatore Ascani, ex presidente dell’Ente Calendimaggio, e coordinatore del dossier (supervisionato dalla professoressa Paola Falini) con cui la festa di Assisi si candida nella lista del Patrimonio immateriale dell’ umanità. Undici concorrenti – da quelli corregionali (la festa dei Ceri a Gubbio), a quelli più lontani, come la tradizione dei liutai cremonesi o quella tradizionale dei pizzaiuoli napoletani – e solo due finalisti, che si aggiungeranno agli altri quattro beni immateriali italiani (tra cui la dieta mediterranea, che ad ottobre ad Assisi dovrebbe essere al centro di un evento dedicato, cui parteciperanno Italia, Spagna, Marocco e Grecia). Una concorrenza agguerrita, che nei prossimi giorni dovrà superare l’esame della commissione interministeriale (turismo, beni culturali, politiche agricole, esteri), ma che il Calendimaggio non teme: “La nostra è una festa particolare che non ha simili in Italia – sostiene Ascani – a nostro avviso il Calendimaggio dovrebbe avere il patrocinio Unesco per la cultura vivente legata al Medio Evo e l’unicità delle sue espressioni musicali, tradizionali e artistiche, senza dimenticare che nel corso della tre giorni di festa, si toccano l’ambito storico, artistico e musicale”. Nel frattempo, la festa (che quest’anno si svolgerà da giovedì 5 a sabato 7 maggio) sta entrando nel vivo: ieri sera la Magnifica Parte de Sotto ha inaugurato le nuove sedi, oggi pomeriggio alle 15 a Santa Chiarella è invece la volta della Nobilissima Parte de Sopra. L’Ente Calendimaggio, invece, sta lavorando per trovare i tre esperti, uno storico, un musicologo e una personalità dello spettacolo che dovranno valutare chi tra Sotto (vincitrice delle ultime tre edizioni) e Sopra (intenzionata ad evitare il primo poker degli avversari) abbia messo in scena le performances migliori e sia quindi meritevole di vincere il Palio.
Flavia Pagliochini

Corriere-2011-04-03-pag19

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