BASTIA (4-2-1-3): Mattelli 6; Fornetti 6, Cotroneo 5, Magionami 5, Ceccarelli 5 (24′ st Mammoli 5,5); Marchetti 5,5, Benedetti 5,5; Pensa 5,5 (15′ st Marini 5,5); Stirati 6,5 (36′ st Bistoni 5,5), Menichini 6, Battistelli 7. A disp.: Braccalenti, Panzolini, Marini, Cioli, Lombardi. All.: Grilli 5,5.
TODI (4-3-3): Riommi 5,5; Baldi 5, Li Gobbi 5, Cavallaro 5,5, Coata 5 (38′ st Lepri); Fabris 5,5 (14′ pts De Lucia s.v.), Storti 6 (43′ st Singh 6); Cargiolli 6,5; Guazzaroni 6, Tarpani 6,5, Liurni 7. A disp.: Bartolomei, Spazzoni, Coletti, Maugeri. All.: Esposito 5,5.
ARBITRO: Gobbato di Latisana 7.
MARCATORI: 32′ pt Menichini (B, rig.), 33′ st Stirati (B), 37′ st Tarpani (T), 48′ st Cargiolli (T).
NOTE: 150 spettatori circa; Amm.: Fornetti, Marchetti, Cotroneo, Mammoli (B), Baldi, Fabris, Storti, Li Gobbi, Tarpani, Liurni (T); Angoli: 7-2; Rec.: pt 1′, st 4′, pts 1′, sts 0′.
di Federico Tanci
Bastia – Parafrasando Dante, vi racconterò di quello spareggio dove lo spirito delle squadre si purga e di salvezza diventa degno. I playout, in un certo senso, si possono immaginare come la risalita del Purgatorio, una strada che sale, stretta e tortuosa, ad appena un passo dal baratro dell’Inferno. Si parte in quattro, se ne salverà solo una. Ci sono voluti 120 minuti per avere il primo verdetto: il Todi precipita tra i dannati. E dire che la squadra di Esposito era riuscita a salvarsi al termine dei tempi regolamentari con un doppio colpo di reni, recuperando un 2-0 che sembrava ormai una sentenza d’appello. La riscossa porta il nome di Tarpani – toh! – che al 37′ del secondo tempo riporta la luce dove Menichini (32′ del primo tempo) e Stirati (33′ della ripresa) avevano lasciato quell’oscura sensazione di scoramento, per poi punire la superbia dei bastioli proprio all’ultimo secondo di partita con l’inserimento al bacio di Cargiolli.
90 minuti in cui i numeri raccontano di un Bastia più efficiente – 5 occasioni e 6 tiri totali contro le 8 occasioni su 10 tiri – e di un Todi che va a sprazzi – nell’ultimo quarto d’ora della ripresa 4 occasioni e 5 tiri, compreso un legno – affidandosi perlopiù all’estro di Liurni – 6 tiri e 4 cross, tra cui un assist – con conseguenze disastrose nell’arco dei 120 minuti. Situazione non troppo differente per il Bastia che però vede i propri numeri spalmati su tutto il tridente offensivo e che poteva permettersi di giocare una partita di attesa e contropiede, congeniale alle caratteristiche degli avanti. La fase difensiva si è comunque dimostrata ampiamente insufficiente, con un pressing disordinato ed una linea difensiva in imbarazzo al momento di dover difendere alle spalle; difetto condiviso dagli omologhi tuderti che però mascherano il problema con una linea tendenzialmente bassa. La situazione non migliora analizzando le fasi di possesso: squadre senza sintonia nei movimenti, tasso tecnico insufficiente – difficilmente si è superato il terzo passaggio consecutivo – e scarsa visione di gioco hanno di fatto caratterizzato l’incontro giustificando una volta di più la presenza delle due compagini ai playout.
Per analizzare i tempi supplementari invece sorvoliamo sui numeri, anche perché le squadre abbandonano ogni velleità tattica nell’ultima mezz’ora, giocando esclusivamente sui nervi e sui muscoli oramai logori dei 22 in campo. Una guerra psicologica dalla quale esce inaspettatamente vincitore il Bastia, vista la batosta morale del pareggio, che blinda la porta non subendo neppure un tiro e continua il suo cammino verso la salvezza. Un cammino che avrà il suo epilogo nella prossima domenica.
(da ECCELLENZACALCIO.IT)