Bastia

Il Bastia adesso c’è. Massimo Cocciari «Giochiamo bene»

di MASSIMO STANGONI
— BASTIA —
C’È UN’ARIA NUOVA nel Bastia calcio. Non più di tristezza e rassegnazione, ma di serena determinazione. Lo si vede nelle sedute di allenamento, ieri ad esempio grazie anche al sereno erano ‘solari’ i giocatori; prima in attento ascolto della lezione di mister Cocciari, poi nella sgambata e nella partitella tra loro. A questo clima ha contribuito il successo di 1 a 0 a Pontenuovo sulla Grifoponte, ma anche la consapevolezza che i 23 punti in classifica, fuori dai play out, sono solo il primo traguardo di un campionato ancora tutto da giocare. Pesa, infatti, la partenza negativa nella stagione, ma da quando Cocciari a novembre ha preso il posto di Tobia in panchina il trend è diventato positivo, pur se altalenante. «La continuità nei risultati è quello che ci manca — sottolinea il tecnico —, non la qualità del gioco che si vede progredire di settimana in settimana. Certezze non ce ne sono, però la consapevolezza della posta in palio è un dato da tutti acquisito, a cominciare dai giocatori. Se per l’esperienza il fattore tempo è indispensabile, l’impegno e la determinazione sono caratteristiche visibili indipendentemente dall’avversario che ci troviamo ad affrontare».
I RISULTATI, patrimonio dell’intera squadra, sono dovuti al valore aggiunto rappresentato dai nuovi arrivati a campionato iniziato. Il giovane Khalid Belkchach, 27enne di origine marocchina, studente universitario di economia che è il jolly del Bastia. «Gioco dove mi chiede il mister — spiega il giocatore —, ma il mio ruolo naturale è di esterno sinistro di centro campo. Qui mi trovo bene». L’altro nuovo arrivato Daniel Mancini, prelevato a novembre dal Castel Rigone, è un punto di riferimento nel reparto offensivo. «Mi sono inserito con facilità — rileva — in un ambiente accogliente, dove è piacevole lavorare, oltre che giocare». Domenica al Comunale arriva il Montecchio, squadra direttamente concorrente per la salvezza, alla portata del Bastia. «E’ una gara difficile, spigolosa e — rileva Cocciari — assolutamente da non sottovalutare».

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