PERUGIA – Dopo un estenuante tira e molla sono riusciti ad entrare con la giovane Monica Ferranti nella prossima giunta Locchi, ma in quelle di Corciano e Umbertide sono rimasti fuori. Tempi duri per i Comunisti italiani, che attraverso il loro segretario regionale Roberto Carpinelli denunciano una vera e propria aggressione nei loro confronti. “In Umbria il Pdci ha preso 25.000 voti, che ci legittimano a rivendicare un ruolo di governo nelle province e nelle città”. Carpinelli parlando di Corciano, accusando il neo-eletto sindaco Nadia Ginetti di tener fuori il Pdci dalla giunta “con un atteggiamento che ci induce a pensare che esistano ragioni che vanno al di là della politica”. “La stessa cosa – continua Carpinelli – accade ad Umbertide dove l’elezione di una nostra esponente in consiglio comunale non e’ sufficiente per avere diritto a contribuire al governo della città. La situazione si ripete a Castiglione del Lago ed a Bastia Umbra, dove siamo stati determinanti per la vittoria di Lombardi e passiamo da uno a due consiglieri ma Lombardi non e’ disponibile a ridarci le deleghe che avevamo prima”. Carpinelli ricorda che “prima delle elezioni, quando il tavolo regionale del centrosinistra si e’ dilaniato per mesi sulla spartizione dei sindaci, noi abbiamo fatto l’ennesimo passo indietro responsabile rinunciando ad avere un sindaco in tutta l’Umbria. I due maggiori partiti della coalizione, i Ds e la Margherita, ci avevano pero’ garantito una nostra adeguata presenza nel territorio. Questi signori non intendono rispettare nemmeno un punto del patto che hanno sottoscritto. Questo quadro ci fa ritenere che siamo in presenza di un tentativo da parte dei Ds di semplificazione del quadro politico regionale che evidentemente non prevede la presenza dei Comunisti Italiani. Se il disegno é questo – sottolinea Carpinelli – noi reagiremo da comunisti spiegando ai cittadini umbri la necessita’ di un partito come il nostro che ha parlato al cuore e alla testa delle persone e che continuerà a farlo anche da solo. Evidentemente in questa regione – conclude Carpinelli – ci sono interessi da tutelare diversi dalla politica”. “Evidentemente si scambia il consenso popolare e la democrazia per il potere. Noi abbiamo fatto e faremo sempre la nostra parte per la democrazia, per lo sviluppo e per i diritti. Pensavamo di farlo nella coalizione di centroSinistra perché li ci sembrava naturale trovare alleati. Indubbiamente non é così. Rassicuriamo i cittadini dell’Umbria: noi ci siamo e ci saremo e rafforzeremo il nostro ruolo scomodo con o senza la coalizione”.



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