Bastia Umbra Impazza il Palio di San Michele Arcangelo

I capitani stanno motivando i loro uomini
BASTIA UMBRA – Marco Giubilei per Moncioveta, Chiara Proietti per Portella, Aliosha Menghi per Sant’Angelo e Patrizio Marracci per San Rocco. Questi sono i capitani dei quattro rioni che si sfideranno anche quest’ anno per il tanto agognato Palio de San Michele, lo stendardo che premia la squadra ritenuta migliore delle altre nelle sfide che prevede la festa bastiola in onore del santo patrono, San Michele Arcangelo. Ecco come i quattro capitano raccontano il proprio punto di vista. “Quando la festa del palio de San Michele è alle porte, al rione Moncioveta si inizia a lavorare, in sartoria, ai carri e all’oggettistica. Si avverte la fatica, arrivano le preoccupazioni e ci sono momenti di tensione” testimonia Marco Giubilei, capitano del rione Moncioveta “ma guai se dovesse mancare tutto questo, quel nodo che disturba lo stomaco e che rende tutto più emozionante! In questi due anni, in cui ho ricoperto il ruolo di capitano, ho avuto modo di apprezzare questa sensazione mista di agitazione e felicità fianco a fianco con i monciovetani. Il Palio de San Michele mi ha dato la possibilità di approfondire tante amicizie e di conoscere persone fantastiche, pronte a aiutare il gruppo dei rionali anche al di sopra delle proprie forze e della propria disponibilità. Per questo ringrazio tutti e aggiungo alle persone da ringraziare anche tutti i componenti dell’Ente Palio de San Michele, che, con sacrifici e competenza, hanno portato la festa di Bastia Umbra a un livello qualitativo di cui siamo veramente siamo fieri”. “Sono orgogliosa di rappresentare il mio rione, il rione Portella e, al tempo stesso, rimango consapevole del fatto che la carica che ricopro non avrebbe alcun significato se a supportarmi non ci fosse ogni singolo rionale con tutto il suo entusiasmo” spiega Chiara Proietti, capitano del rione Portella “nella mia mente il rione assomiglia a un grandissimo puzzle, dal momento che ognuno contribuisce con la sua opera alla creazione di un risultato unico e irripetibile. Per raggiungere l’obbiettivo di scendere in piazza Mazzini per affrontare le sfide della competizione ci vogliono tempo, costanza e fatica, ma l’impegno che i rionali condividono è accompagnato dalla passione che li rende uniti. Questo clima rende il percorso di preparazione verso il Palio un’occasione d’aggregazione simile a una festa che dura per tutto il mese di settembre. Quindi, invito tutti i portellani a divertirsi e a lavorare uniti per l’unico grande obbiettivo che è vincere la quarantottesima edizione del Palio de San Michele!!!”. “Ancora carichi dell’entusiasmo per la vittoria dell’anno scorso, con il gruppo dei veterani del rione ci siamo ritrovati il 22 agosto” ricorda Aliosha Menghi, capitano del rione Sant’Angelo “all’inizio ho rivisto i santangelani più accaniti, poi, con mia grande gioia, ho visto arrivare anche dei ragazzi mai visti prima. Dico questo perchè tutti gli anni siamo in attesa siamo in attesa di accogliere nuove leve che si appassionino alla tradizione del Palio, sebbene siano rimasti in pochi a credere all’autenticità della magica atmosfera bastiola che si respira nel mese di settembre. E, invece, anche quest’anno si è cominciato a lavorare e a provare; sempre di corsa e rinviando la rifinitura di qualche dettaglio a un attimo prima dell’entrata in piazza, ma con l’intenzione di vivere la festa insieme”. “E’ arrivato il momento che il rione San Rocco si muova per conquistare la gloria” dichiara Patrizio Marracci, capitano del rione San Rocco “più volte ho sentito raccontare che ero il capitano di un rione che apriva la taverna a settembre inoltrato e di un manipolo di persone che non provava nemmeno a lottare; ma io sapevo di essere il capitano di un gruppo di artisti, attori, carristi e sarte, di ragazzi che con orgoglio si preparano per andare in piazza a conquistare ciò che da troppo tempo ci sfugge, di una decina di persone che si allenano da un anno per farsi guardare le spalle dagli avversari. Partiamo per una nuova sfida epica; non sappiamo ciò che ci attende, ma abbiamo una certezza, quella di dimostrare chi siamo”.

Corriere-2010-09-20-pag10

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