Bastia

I ragazzi disabili? Nessun problema

Il primo cittadino risponde all’amaro appello del presidente del Giunco, Aristei


Querelle intorno alle aiuole assegnate a una cooperativa


BASTIA UMBRA “Uno spazio per i ragazzi disabili verrà individuato”. E’ la promessa del sindaco Lombardi, che risponde all’amaro appello di Rosella Aristei, presidente de “Il Giunco”, associazione dei genitori di ragazzi disabili che è anche consigliere comunale di opposizione.
In qualità di presidente, l’Aristei ha scritto al sindaco, rivolgendogli un sarcastico grazie “per aver eliminato i ragazzi del Giunco dal piccolo lavoro terapeutico protetto su alcune aiuole del Comune. La giunta ha pensato bene, in nome di una solidarietà tutta sua, di sottrarre ogni piccolo angolo di arredo urbano ai tre ragazzi che, con l’aiuto dei volontari, si stavano impegnando in una esperienza lavorativa che ha consentito agli stessi di superare problemi non imputabili a loro. Lei, sindaco, non ha ritenuto opportuno nemmeno rispondere alla nostra lettera, ne comunicarci che tutte le aiuole del Comune erano state assegnate ad una cooperativa. Ha fatto
anche sparire le fioriere ed i fiori da poco piantati e amorevolmente curati tutto l’inverno”.
“La polemica serve ad avere visibilità”, commenta dal canto suo il sindaco Lombardi alla richiesta di ridare le fioriere inoltrata dall’Ariatei, per metterle a disposizione dei ragazzi e dei cittadini di Bastia.
“L’affidamento alla cooperativa non è un capriccio – dice il sindaco – è un’iniziativa programmata che serve a dare decoro alla città. Uno spazio per i giovani disabili verrà comunque messo a disposizione L’Aristei esaspera la questione. Quello che ci interessa sono i problemi dei ragazzi, non il suo protagonismo”.
Intanto, l’Aristei ha inoltrato sulla questione un’interrogazione che verrà discussa in consiglio comunale. Si parlerà anche delle 5 aiuole in zona XXV Aprile, realizzate con i sassi presi dal fiume dai ragazzi del Giunco e arredate con piante stagionali e permanenti, “ma ora completamente abbandonate – conclude la Aristei – con sperpero di denaro pubblico”.
Valentina Antonelii

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