Gentile direttore,
ho letto con grande attenzione quanto comunicato a mezzo stampa dal sindaco di Bastia Umbra, dottor Francesco Lombardi inerente al comune da lui amministrato.
Secondo quanto riportato dai giornali il sindaco avrebbe detto che Bastia è uno dei pochi Comuni che ha rispettato il patto di stabilità. Convengo con lui, ma tengo a precisare che per mantenere questo patto si possono creare a volte disservizi.
Lombardi ha aggiunto che sta aspettando la Finanziaria per fare una fase programmatica di equità, garantendo servizi e che illustrerà il tutto ai cittadini.
Auspico che ci sia un dibattito aperto e mi prenoto per relazionarlo.
Ritengo comunque che l’amministrazione del comune di Bastia sia stata un mezzo fallimento su cui ha pesato in modo negativo quella crisi politica di cinque mesi.
Le entrate comunali dovevano, a mio giudizio, essere ripartite in modo più equo e usate per rilanciare l’economia che nel paese ristagna. Si fanno passare per eventi di grande importanza mercati e mercatini che sono oramai di routine ovunque e ci si dimentica qual’è il vero significato di equità sociale.
Io intendo per equità sociale il sostegno alle imprese che danno lavoro in tutti i campi, al commercio, all’agricoltura, all’artigianato.
Non si può parlare di sociale se non si sostengono le fasce sociali più deboli e bisognose. Concordo pienamente con il segretario dei Ds della sezione di bastia che ha chiesto al sindaco di ridurre la tassazione sulla prima casa. E aggiungo che, per le famiglie bisognose, bisognerebbe diminuire anche la tariffa della nettezza urbana. Non concordo invece su un eventuale aumento della Tia per le fasce produttive che in un momento di rilancio non vanno penalizzate.
GIANLUCA LEONARDI (Bastia)

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