BASTIA UMBRA – LA GESTIONE degli sfratti (non eseguiti) di due alloggi Ater occupati uno abusivamente e l’altro da inquilini ’morosi’ ma al cui interno sono stati trovati beni di lusso e apparecchi ultratecnologici continua a far discutere a Bastia Umbra. Se è vero che da una parte la vicenda ha trovato in consiglio comunale l’avallo del sindaco Stefano Ansideri e del gruppo del Pd dall’altro la mancata esecuzione degli sfratti ha portato il consigliere
comunale avvocato Fabrizia Renzini a ribadire che, nella vicenda, non si è tenuto conto delle direttive del Consiglio di Stato che consentono possibilità di sfratto anche in determinate situazioni. Renzini ritiene ingiustificato il contributo del Comune per saldare il conto arretrati affitti, comportamento sanzionabile dalla Corte dei Conti. E’ stata avviata infatti una procedura concordata che ha previsto il pagamento dei canoni arretrati, con un contributo
finanziario del Comune per arrivare alla ricollocazione degli abusivi in altro alloggio. Un interrogativo tra i più resta comunque resta senza risposta: come mai Municipale, Polizia e carabinieri presenti sul posto il 23 gennaio non sono intervenuti per insulti e minacce che l’inquilino abusivo ha rivolto al responsabile sociale del Comune?