Aria di polemiche ad Ospedalicchio a causa del numero considerato “ridotto” degli insegnanti dell’istituto
BASTIA UMBRA Ancora problemi edisagi alla scuola primaria di Ospedalicchio, dove l’anno scolastico si è aperto registrando le proteste dei genitori degli alunni circa il numero, a loro dire troppo ridotto, degli insegnanti dell’istituto.Proteste che in questi giorni tornano ad alimentarsi con un nuovo intervento dei genitori della classe seconda, “privata della propria insegnante di italiano(mandata ad insegnare matematica in un’altra classe) con la quale tutti i bambini avevano ottenuto ottimi risultati nell’anno precedente”.Una decisione, spiegano i genitori, “che è stata presa ad anno scolastico già iniziato per andare a coprire la mancanza di due insegnanti per classe” e che “ha fatto sì che ora in seconda classe ci troviamo ad avere una maestra prevalente che insegna siamatematica sia italiano.A tal proposito – aggiungono ancora i genitori – facciamo presente che la figura
dell’insegnanteunica è sìprevista dalla legge Gelmini, ma nel nostro circolo didattico non è stata adottata nemmeno al tempo normale”.
La decisione presa, insomma, non è piaciuta affatto ai genitori degli alunni della classe seconda, i quali hanno espresso al dirigente Giovanfrancesco Sculco le preoccupazioni per l’interruzione del percorso didattico.”Nel nostro caso specifico,come si può evincere dai fatti – si legge nell’intervento dei genitori -, non solo la continuità didattica dell’italiano non è stata garantita pur essendoci tutte le condizioni necessarie (in quanto l’insegnante di italiano, la stessa dell’anno scorso,era già stata assegnata)ma per l’assegnazione dei docenti alla nostra classe non si è neppure seguito il criterio della selezione in merito alle competenze e alle esperienze professionali”.Ritenendo insufficienti le spiegazioni fornite e reputando che tali scelte abbiano “generato una serie di problematiche che si stanno ripercuotendo su tutte le classi”, il comitato dei genitori si è rivolto all’ufficio scolastico provinciale di Perugia “per chiedere di poter verificare la corretta ed equa condotta adottata, visto che si dovrebbero garantire in tutti i modi possibili gli stessi diritti di continuità didattica ed educativa a tutti gli alunni. Nonostante la nostra insistenza però-spiegano ancora i genitori – stiamo ancora aspettando risposte che stentano ad arrivare.Perciò vogliamo sollecitare l’intervento e le risposte dell’organismo competente al fine di rilevare l’efficienza dell’attività delle istituzioni scolastiche e di valutare il grado di realizzazione del piano per l’offerta formativa”.
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