L’ALLENATORE BIANCOROSSO
di GIORGIO BURREDDU
BASTIA UMBRA– Questa volta niente ricordi spaccacuore, si bada al sodo e nulla più. Altro che canaglia la nostalgia, amarcord e dimmi chi erano i Beatles,a Zoran Luzi tutto questo non serve. E con le epiche memorie di Todi chiuse in un cassetto, la partita tra il Bastia e la sua ex squadra, quella che gli ha permesso di chiudere la carriera di giocatore in bellezza e inaugurare quella di tecnico in grande spolvero, s’annuncia semplice, scontata, “una partita normale, una come le altre, che dobbiamo vincere per trovare continuità e spirito di gruppo”.
Già, perché dopo quattro turni di campionato e quattro punti raffazzonati qua e là, al Bastia “serve una vittoria che consenta di guardare un po’ più su, un po’ più avanti del nostro naso”. Non al primo posto, ancora troppo lontano, ma almeno alla parte più nobile della graduatoria, quella che ti viene voglia di scalare e via andare. “Con il Todi mi aspetto una partita difficile, certo – commenta Luzi -, una di quelle in cui non ti è permesso sbagliare nulla di nulla.Dovremo essere bravi ad aggredire gli spazi, a non concederne troppi ai loro attaccanti e ai centrocampisti che proveranno ad inserirsi nelle azioni offensive. Noi abbiamo le potenzialità per far valere un calcio veloce, dinamico, dovremo provare a giocare in questo modo se vogliamo vincere questa sfida importante”. Indagini per l’elaborazione di calcio spumeggiante ma concreto, insomma, “eppure che sia fatto di corsa, corsa, corsa”. Lo ripete tre volte, quasi una litanie, “poiché nel calcio non s’inventa più nulla – assicura il tecnico del Bastia -, se vuoi vincere devi impegnarti a fondo e provare a correre più degli avversari, magari facendo valere le individualità e pure l’intero collettivo. Nelle prime giornate abbiamo pagato la spocchia, l’atteggiamento un po’ troppo superbo nell’arco dei novanta minuti. Non dovremo commettere questo errore contro il Todi. Ci vuole umiltà e spritito di squadra per far nostra una partita del genere”. Parola di uno che di campi ne ha calcati, eccome. Ultimo quello di Todi, appunto, “una società che porto nel cuore per quello che mi ha concesso di fare”. E allora, sotto sotto, Todi-Bastia è anche il Luzi-day, il ritorno del campione amato, lodato, colorato dei colori più vivaci da una tifoseria non facile da convincere. “Non nascondo che personalmente è una partita particolare – continua -, ricordo l’esperienza positiva da giocatore e la vittoria della Coppa Italia. Todi è stata la piazza che mi ha permesso di vestire i panni che vesto ora, quelli dell’allenatore. Mi hanno dato fiducia, non posso che ringraziarli e salutarli con il massimo rispetto e la gratitudine”. Sì, è lì che lo scorso anno Luzi appese le scarpette al chiodo per prendere in mano il taccuino del mister, del coach, dell’uomo che sposta le pedine. “Avere un anno in più di esperienza è importante – non nasconde Luzi -, iniziare con una società come Todi mi ha dato l’opportunità di capire molte cose Degli errori sono stati commessi, senza dubbio, stiamo cercando di non ripeterli. Nella scorsa stagione abbiamo modificato gli assetti, non ho paura di doverlo fare anche quest’anno”. Insomma, l’esperienza che cresce, che regala soddisfazioni. E fa niente se “a Todi ho molti amici, ora sono al Bastia e voglio dare il massimo. Vincendo”.
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