Bastia

«Hanno perso su tutta la linea»

Scuola di musica: Becchetti chiede l’applicazione della sentenza

BASTIA UMBRA – “Piuttosto che spiegare la sentenza, l’amministrazione comunale dovrebbe adoperarsi per eseguirla e pagare le spese per le quali è stata condannata grazie al solito vizio di presunzione, di chi crede di saper fare le cose senza documentarsi prima sulla legislazione vigente” replica così Claudio Becchetti alle comunicazioni divulgate dall’ufficio cultura del municipio bastiolo. La diatriba si sviluppa su un ricorso al Tar che l’insegnante di violino ha presentato, insieme al collega e fratello Marco e alla moglie e collega Cristina Bernardini, per contestare la validità della graduatoria degli insegnanti della scuola di musica comunale, redatta in seguito al bando uscito nel 2007, che non li ha confermati nel corpo docente, dopo sedici anni di rapporti professionali. “La graduatoria non é stata annullata per un vizio di forma, ma per la mancanza oggettiva dei verbali, che stabilivano i criteri di assegnazione dei punteggi” spiega l’insegnante Becchetti “il ricorso proposto era volto all’annullamento della graduatoria per motivi formali, e non per motivi sostanziali. E’ per tale ragione che è stato accolto. Il Tar ha affermato espressamente che la valutazione compiuta dalla commissione proposta all’incarico, e che della quale si sono fidati i funzionari comunali che avevano il compito di supervisionare l’iter per accertarne la regolarità, era illegittima. Non è vero che il ricorso è stato accolto parzialmente; se così fosse, non ci sarebbe stata una condanna alle spese”. Ma di che spese si sta parlando? “L’amministrazione comunale deve a me, mio fratello e mia moglie 6.000 euro di spese legali” spiega l’insegnante Becchetti “oltre al costo dei proclami pubblici e dei propri avvocati; fin qui, per un totale di circa 20.000 euro. E pensare che lo stipendio annuale di un docente della scuola di musica comunale si aggira intorno ai 5.000 euro!”.
Alberta Gattucci

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