Bastia

Grancasa nella bufera Si indaga sui campioni

Secondo i Nas anche Panichi prendeva l’Epo  
  Gli arrestati si rifornivano all’inizio in una farmacia di Costano

 di Erika Pontini
PERUGIA — «Allora vieni al negozio domani mattina, perchè mi serve al volo, perchè oggi sono andato in bicicletta ed anche i morti mi staccavano… ».
Il campione, parla al telefono senza sapere che i carabinieri nel Nas lo stanno intercettando perchè sospettano che Tiziano Severi Pierini, odontotecnico di Cannara, ciclista di mountan bike finiti agli arresti, rifornisca di epo anche lui.
E’ Mario Panichi, nemmeno 40 anni vissuti a Magione inseguendo il sogno del ciclismo. E’ un atleta amatoriale. Ma nella sua categoria ha vinto il mondiale e per una dozzina di volta il campionato italiano. In tutto è salito sul podio un centinaio di volte e il suo nome, tra gli amatori, è diventato quasi leggenda. Si allena giorno anche per tre, quattro ore quando non è impegnato nel negozio che gestisce a Magione.
Ma ora il campione è finito nella bufera insieme ad altri quattro, cinque corridori della Ggmp Grancasa ai quali Severi, è scritto nell’informativa dei militari della salute, rifornisce la sostanza.
Ed è lo stesso campione che si preoccupa — stando all’ordinanza di custodia cautelare per quattro persone — quando il canale di rifornimento di Severi si interrompe perchè la Finanza è andata dal farmacista che avrebbe inizialmente fornito epo (il medicinale acquistato si chiama eprex) sottobanco. A riferirlo agli investigatori sono stati gli stessi dipendenti della farmacia di Costano. Ogni mese Severi si recava in farmacia — hanno raccontato ai Nas — si intratteneva con il titolare nel retro dell’esercizio. In quelle occasioni le scorte di eprex (la farmacia ne acquistate 101 confezioni in pochi mesi) terminavano. Qualcuno origliò anche la conversazione in cui il titolare diceva al ciclista di non poter più fornire il farmaco senza ricetta. I carabinieri nel corso dell’operazione «Cycling» hanno controllato tutte le ricette non ripetibili che le farmacie devono conservare per sei mesi (da aprile 2004 a gennaio 2005). Di prescrizioni per l’Eprex — nonostante gli ordini effettuati dalla farmacia — nemmeno l’ombra.
E’ a questo punto che Severi pensa di rivolgersi prima ad un veterinario. Ne parla proprio con Panichi. «Non abbiamo un veterinario?», chiede Severi «No a Magione no, li conosco due o tre ma… non è che…», replica Panichi. «Senza confidenza… ».
Così a fine anno entra in scena Andrea Scolastico. E’ nato a Foligno ma residente a Rimini dove presta servizio alla centrale operativa del comando provinciale (e non è l’unico carabiniere finito nel mirino). Anche per lui i colleghi del Nas hanno fatto scattare gli arresti domiciliari in esecuzione delle ordinanza di custodia chieste dal pm Sergio Sottani ed emesse dal gip Paolo Micheli.
«Dovete stare attenti che per quel giorno già siamo carichi a palla!», esordisce il carabiniere-ciclista.
I due si mettono d’accordo — stando ai carabinieri che li pedinano.
Sono le 19.55 del 6 gennaio scorso. La Toyota Yaris di Scolastico — membro della squadra di Predappio — sosta vicino al laboratorio odontotecnico di Passaggio di Bettona di Severi Pierini. Scolastico scende apre il vano del contatore Enel e deposita un pacco. Poi si allonana. I Nas corrono prima che possa arrivare Severi. All’interno trovano tredici confezioni di specialità medicinale ad azione dopante. Controllano ma rimettono tutto a posto. Alle 23.15 arriva la Mercedes Classe A di Severi. Preleva il pacco e se ne va senza che i carabinieri riescano a seguirlo.
Il giorno dopo la conferma arriva di nuovo dai telefoni
«La lettura del contatore ti è piaciuta?», chiede Scolastico. «Sì ma è di contorno, è di contorno, io vorrei antipasto, primo e secondo… », risponde un pò seccato il ciclista della Grancasa.
Lo scambio va avanti per intere settimane. In un sms i militari scoprono che Severi ha ordinato da Scolastico 90 confezioni di sostanze dopanti al prezzo di 600 euro.
Secondo gli inquirenti Severi avrebbe rifornito numerosi ciclisti, tenendo all’oscuro mogli e fidanzate preoccupate dei possibili «intruschi» dei loro compagni. Quando il canale della farmacia si prosciugò avrebbe fatto ricorso a Scolastico che, a sua volta, avrebbe condiviso il recupero delle sostanze dopanti con gli altri due arrestati: Arnoldo Antonini e Fabrizio Sensi, entrambi di Rimini. Si parla infatti di incontri fuori di discoteche di Riccione per la consegna dei medicinali vietati.
Nei prossimi giorni gli arrestati dovranno rispondere alle domande del gip che ha firmato le ordinanze. Sono difesi dagli avvocati Vincenzo Maccarone, Angela dell’Osso, Fabio Militoni, Massimo Cerbari e Nicola Marcinnò. Contestualmente al blitz contro i ciclisti i Nas hanno bussato alla porta di farmacisti e atleti di body building a caccia di dopanti e anabolizzanti. I prodotti sequestrati sono ancora al vaglio degli investigatori. 
 
 

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