Ciclismo Ripercorsi tutti i trionfi tra i giovani con la maglia del team umbro NELLA SEDE della Pro Loco tutta la Petrignano Sportiva ha festeggiato il beniamino di casa, Salvatore Puccio (nella foto). Una festa che funge da spartiacque di una carriera che termina, quella dal settore giovanile ai dilettanti, ed una che sta per iniziare tra i professionisti. Tanti bei ricordi per il ciclista arrivato a Petrignano dalla Sicilia ancora bambino insieme a tutta la famiglia. Il presidente dell’Unione Ciclistica Petrignano, il primo tifoso di Salvatore, lo ingaggiò subito nel settore giovanile, e con grande velocità arrivarono anche i primi successi: «Avevamo notato subito che Salvatore Puccio aveva qualcosa in più degli altri — afferma un emozionato Ranucci — Un ragazzo dotato tecnicamente e stilisticamente, ma anche sul piano del carattere e dell’intelligenza tattica. Adesso sogno di vederelo il prossimo anno al Giro d’Italia nella tappa che arriva ad Assisi». Puccio parte alla fine di questa settimana alla volta dell’Inghilterra per allenarsi con il Team Sky la sua nuova squadra. Correrà insieme al campione del mondo Kavendish ed alla rivelazione del 2011, Boassonaghen. Non roba da poco quindi, ma subito al centro dello scenario mondiale delle due rute ecologiche. Salvatore è sereno convinto dei suoi mezzi che per il momento dovrà mettere al servizio dei più celebrati nuovi compagni: «Essere arrivato a questi livelli è già un grande traguardo — attacca Puccio — Spero di correre il Giro d’Italia che fa tappa ad Assisi. Certo la vittoria di quest’anno al Giro delle Fiandre mi ha fatto entrare nelle stanze del ciclismo che conta. Sono stati anni pieni di sacrifici e soddisfazioni — continua Puccio — Devo dire grazie prima che a me stesso a chi mi è stato vicino e mi ha aiutato a crescere anno dopo anno e gara dopo gara. Tra tutti voglio e devo ringraziare Orlando Ranucci, Riccardo Forconi e Simone Borgheresi, che hanno confidato in me e nelle mie potenzialità anche nei momenti in cui io stesso non credevo più che sarei riuscito a fare il grande salto nel professionismo. Perché se è vero che sono stati anni ricchi di soddisfazioni, è anche vero che ci sono stati momenti difficili, soprattutto nei primi anni tra gli Under 23».
Sergio Pioppi

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