Bastia

Gnavolini: “Il regolamento allo studio sulle sagre è una proposta violenta e guerrafondaia”

LA POLEMICA-Il presidente dell’Ente palio durissimo: “Manifestazione da tutelare”
BASTIA UMBRA La bozza di legge regionale che revisionerà la disciplina perle sagre e le feste paesane è “nel concetto di fondo condivisibile, ma violento e guerrafondaio nella proposta”. Parole dure quelle che il presidente dell’Ente palio de San Michele,Marco Gnavolini, ha messo nero su bianco in una missiva indirizzata all’assessore regionale alla Cultura, Fabrizio Bracco, e agli altri membri del consiglio regionale. Convinto della necessità di aprire il tavolo delle trattative, ad oggi riservato a Pro loco e associazioni di categoria e precluso ad altri enti e associazioni, Gnavolini da una parte concorda sulla necessità di ridurre il numero di sagre e feste,magari istituendo un albo delle feste di qualità, e dall’altra è convinto che le limitazioni imposte dalla bozza attualmente al vaglio “pregiudicherebbero lo svolgimento e la qualità della proposta culturale e spettacolare” di manifestazioni come il Palio de San Michele, che proprio quest’anno ha celebrato il suo cinquantesimo.La proposta in discussione,infatti, che nasce l’intento di regolamentare il far-west delle manifestazioni introducendo una distinzione tra sagre, feste e feste paesane, pone tra l’altro paletti piuttosto restrittivi sia in termini di durata (fino a un massimo di dieci giorni) sia di regole per la somministrazione di alimenti e bevande (stand enogastronomici non superiori al 50% della superficie complessiva nelle sagre e al 30% nelle feste). Restrizioni che, secondo Gnavolini, danneggerebbero anche il Palio di San Michele e altre “manifestazioni di alto valore culturale” che vanno “sostenute e non abolite da regole e da lamentele di associazioni che nelle città non muovono altro che quella decina di persone a sera che riempiono semplicemente i loro tavoli non muovendo alcuna economia se non la loro”.
Sara Caponi

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