OSPEDALICCHIO – Pochi passi dal delitto: i killer di Luigi Masciolini, l’anziano ucciso da rapinatori senza pietà e scrupoli dopo essere stato incaprettato con del nastro adesivo, potrebbero non essere lontani. L’indicazione arriva da una serie di indizi e circola con insistenza tra gli investigatori dei carabinieri. Dalle indagini, infatti, è emerso come la banda (tre-quattro persone) sia composta da giovani senza particolari mezzi economici con cui spostarsi e lasciare l’Umbria. Altro indizio per avvalorare la loro permanenza in Umbria è legato alle informazioni che pare avessero.
Alla moglie di Masciolini, Annamaria Ragni, anche lei legata al letto e scampata per miracolo alla morte, i banditi hanno ripetuto con insistenza una frase: «Sappiamo che hai altri soldi, dacceli. Dacci gli altri soldi: sappiamo che li nascondi da qualche parte». E se l’ottantacinquenne Masciolini (i funerali si terranno domani alle 15 nella chiesa di San Michele ad Ospedalicchio) ha resistito fino all’ultimo pur di non rivelare il nascondiglio della stalla in cui c’era la cassetta con il loro piccolo tesoro, appare chiaro che i malviventi abbiano avuto l’informazione da qualcuno. Quei soldi pare li avesse guadagnati dalla vendita di alcuni suoi animali da cortile e non è escluso che abbia raccontato a qualcuno non tanto il nascondiglio quanto l’affare fatto. Certo, un affare da appena 600 euro, tanto hanno trovato gli investigatori nella stalla, ma forse i rapinatori conoscevano solo una parte dell’informazione, la vendita. I militari stanno tra l’altro valutando il fatto che la casa della coppia (pensionati impegnati in piccoli lavori agricoli che non avevano particolari disponibilità economiche) è in un luogo piuttosto isolato e non facilmente individuabile. Non è escluso quindi che i rapinatori – che secondo gli inquirenti hanno agio con particolare ferocia – possano avere esaminato il loro obiettivo. A Masciolini e la moglie i malviventi avevano bloccato polsi e caviglie con del nastro adesivo che era stato poi passato loro anche sul volto. Una tecnica mai utilizzata contro anziani, ma un assalto simile c’era già stato qualche settimana prima ai danni di un portiere d’albergo.
Intanto, la vecchia casa tra Bastia e Ospedalicchio all’altezza del passaggio a livello, diventa una scena del crimine. Oltre ai medici legali Annamaria Verdelli e Laura Paglicci Reattelli, anche i Ris (la Scientifica dei carabinieri) di Roma seguiranno le tracce lasciate dai rapinatori nella speranza che si possano fare delle comparazioni con il Dna e le impronte trovate ed eventuali persone fermate. Le indagini sono rese difficili anche dal fatto che la rapina poi finita in tragedia è stata compiuta verso le 23 di giovedì sera ma è stata scoperta intorno alle 15 del giorno dopo. I malviventi hanno avuto quindi un vantaggio di circa 16 ore.
C.Bia.


 


il sindaco incontra le forze dell’ordine 
 
 di ADRIANO CIOCI


BASTIA – «Non vogliamo perdere la nostra identità, guadagnata in decenni di sacrifici, di coesione sociale e di sviluppo». Sono le parole del primo cittadino, Francesco Lombardi, davanti alla recrudescenza di fenomeni malavitosi che stanno investendo il territorio. «Mi sono confrontato con le forze dell’ordine – dice – alle quali ho esposto le mie preoccupazioni e quelle degli abitanti. Abbiamo chiesto al Prefetto un incontro, allargato alle forze politiche della città, per affrontare adeguatamente il tema della sicurezza». C’è mobilitazione, quindi, giustificata da un allarmismo crescente e dal desiderio di riappropriarsi di una serenità che al momento sembra essere scomparsa. Intanto l’opposizione avanza alcune propste, dall’aumento del corpo di polizia municipale, l’istituzione del vigile di quartiere, quindi formazione e informazione nelle scuole
 


 

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