Oggi presso il Teatro Cinema Esperia insieme agli studenti dell’Istituto Provessionale “Marco Polo” di Bastia U. E alla scuola media “Colomba Antonietti” si è svolta la “Giornata del Ricordo”.
“L’Italia non può e non vuole dimenticare: non perché ci anima il risentimento, ma perché vogliamo che le tragedie del passato non si ripetano in futuro”.
Con queste parole il Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi volle inquadrare, nel 2006, lo spirito che anima questo “Giorno del Ricordo”. Un Giorno che si celebra da soli undici anni, come se il ricordo della tragedia delle foibe fosse rimasto anch’esso infoibato per più di mezzo secolo nelle cavità carsiche e nelle miniere di bauxite di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia. Ventimila vittime, quarantamila polsi legati col filo di ferro e poi sbattuti, nascosti nel sottosuolo, alcuni ancora vivi, molti agonizzanti, quasi a volerne cancellare non solo l’ingiusta morte ma anche e soprattutto l’esistenza e la vita.
Il loro crimine? La sola e semplice italianità. Che altra colpa poteva avere Norma Corsetto, che vide la propria vita stroncata ed infoibata a 23 anni, nel ’43? Pensate, mentre tutto intorno infuriava la guerra, lei preparava la tesi di laurea, e a detta della sorella conservava sempre il suo ottimismo. E affrontò con coraggio e dignità le sevizie cui fu sottoposta, prima di morire il 4 Ottobre 1943. “Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio”. Così recita la motivazione della medaglia d’oro al merito civile alla memoria che le è stata tributata. Credo che onorare il ricordo suo e delle altre vittime con o senza nome di questa tragedia sia un passo fondamentale per capire che il nostro Paese è più grande di quello che si vuol far credere, e costruire, da questa consapevolezza, un futuro migliore per tutti noi.”
Filiberto Franchi