Rapinatore messo ko e disarmato dal commerciante: ora è agli arresti in ospedale
Bastia – «SONO STATO incosciente, lo so, ma vi garantisco che sentire la canna gelata di una pistola puntata sul collo non è una bella sensazione. Per questo ho reagito. Ho disarmato il bandito e l’ho picchiato col calcio dell’arma in testa.
Mi sono fermato solo quando ha iniziato a sanguinare». Giulio Finocchietti, titolare della gioielleria rapinata ieri mattina a Bastia racconta il brutto episodio avvenuto in villaggio XXV aprile, a due passi dalla E45, al termine del quale è stato messo agli arresti domiciliari un catanese. «Intorno alle 10.30 è entrato un cliente nel mio negozio, un ragazzo di circa 35 anni. Gli ho aperto entrambe le porte blindate del negozio. Si è avvicinato in maniera educata e mi ha chiesto di mostrargli braccialetti. Gliene ho fatto vedere qualcuno in acciaio ed in argento, ma lui insisteva affinché gliene mostrassi altri in oro. Così mi sono voltato verso la cassaforte per andarli a prendere ed in quel momento di disattenzione ha estratto la pistola». Una scacciacani, risulterà dalle indagini. «Mi ha preso per un braccio, alle spalle, e qualche istante dopo ho sentito un brivido, una cosa fredda sul collo». La canna dell’arma. «Ho reagito e lui ha avuto la peggio. Sono riuscito a togliergli la pistola dalle mani e con la stessa arma utilizzata da lui per minacciarmi l’ho picchiato in testa. Non ricordo bene neppure dove l’ho colpito». L’ha messo ko. «Sanguinava — continua —. Una volta disarmato mia moglie ha chiamato il 118 e subito sono arrivati i carabinieri». Il siciliano, già noto alle forze dell’ordine, potrebbe aver agito con la complicità di qualcuno, probabilmente rimasto fuori dal negozio. Sono in corso indagini dei militari della Compagnia di Assisi e dei colleghi della stazione di Bastia Umbra. L’indagato, ritenuto responsabile del reato di rapina aggravata dal sostituto procuratore Manuela Comodi, il magistrato di turno, è rimasto piantonato per ore in ospedale in stato di arresto.
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