Bastia

Giardini pensili come verde pubblico?

BASTIA UMBRA – Qualcuno sul blog il 22/05/2008 aveva avanzato dei dubbi su un edificio in ristrutturazione nelle vicinanze dello stadio. Anche le chiacchiere da bar riportavano l’insolita collocazione degli standard a verde pubblico  previsti dalla legge, alquanto bizzarra, visto che dall’autorizzazione risulterebbe che i cittadini per “godere” di quei giardini pubblici dovrebbero salire  sul tetto dell’edificio. Questo e non solo sono i dubbi su cui chiede chiarimenti il consigliere Luigino Ciotti attraverso una interrogazione che è all’ordine del giorno del consiglio comunale del  24 giugno. Non resta che aspettare, mancano pochi giorni e i chiarimenti dovrebbero arrivare.


Di seguito il testo dell’interrogazione:





INTERROGAZIONE
Oggetto: Chiarimenti sul Permesso di Costruire n.251 del 22/11/2006, modificato con Permesso n.165 del 26/07/2007, di proprietà della IMRO s.r.l..

L’area interessata è indicata dal vigente Piano Regolatore con la sigla D2, con un rapporto di superficie coperta pari a 2/3 ed una altezza massima di m.8, con una destinazione “insediamenti di carattere artigianale, industriale,commerciale. Le attività commerciali sono consentite nel limite del 50% della superficie coperta ammessa del lotto ed a condizione che siano reperiti gli standard di cui alla legge regionale 31/97 (verde e parcheggi)” (vedi art.24 delle N.T.A. del P.R.G.).
La costruzione esistente insiste in un area confinante su tre lati (nord — sud — ovest) con la proprietà comunale, copre quasi la totalità del lotto e per molti tratti è stata realizzata a confine con la proprietà comunale.
La costruzione esistente è destinata a magazzino e laboratorio su capannoni solo piano terra, mentre la parte prospiciente la superstrada è su due piani ed è destinata al commercio.


•Prima domanda: perché l’oggetto del P.D.C. è “cambio d’uso da magazzino a commerciale con opere interne”, in realtà l’intervento che si sta realizzando riguarda “demolizione e ricostruzione di un edificio con cambio d’uso da laboratorio a commercio e direzionale”.


•Seconda domanda: perché nel nuovo edificio autorizzato non si prevede nessuna superficie
laboratorio — magazzino, ma il tutto viene destinato a commercio per una superficie complessiva
pari a circa mq. 3.900, di cui mq. 800 già esistenti, mentre l’art. 24 delle N.T.A. consentirebbero di destinare al commercio circa mq. 1.500.


•Terza domanda: perché al primo piano della nuova costruzione è stata autorizzata una superficie di circa mq. 1.500 da destinare a direzionale, destinazione non ammessa dal citato art. 24.


•Quarta domanda: l’area e la costruzione confina su tre lati con la proprietà comunale, sono stati fatti dagli uffici comunali tutti gli accertamenti di verifica da accertare che la nuova costruzione non occupi aree di proprietà comunale.


•Quinta domanda: gli standard urbanistici (verde e parcheggi), che dovranno essere ceduti al Comune, solitamente sono disciplinati da una convenzione o da un atto d’obbligo con regolare fideiussione di garanzia, nel caso in esame non esiste nulla: progetto, preventivo di stesa, convenzione, fideiussione, tempi di realizzazione, modalità e temi di cessione. Stante anche la particolare caratteristica degli standard, dislocati al piano sottostrada dell’edificio il parcheggio ed al primo piano dell’ edificio il verde pubblico.


BASTIA UMBRA 17/06/2008
IL CONSIGLIERE COMUNALE
LUIGINO CIOTTI

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