Bastia Allo studio del Comune un “piano” per ridurre la presenza delle strutture sul territorio. Tecnici al lavoro
A rischio il mantenimento degli impianti zootecnici per suini e altri animali
BASTIA UMBRA – “Un Comune come Bastia Umbra di 27 chilometri quadrati, una densità demografica di 750 abitanti per chilometro quadrato e la prospettiva che in pochi anni, dagli attuali 22mila residenti, si possa arrivare a 30mila, lascia pochi spazi per consentire il mantenimento di allevamenti zootecnici e non solo di suini, ma anche di altri animali”.
E’ questa la premessa sulla base della quale la maggioranza comunale ha cominciato ad affrontare il tema degli allevamenti zootecnici. “Il problema -spiega una nota diffusa dall’amministrazione comunale – è sul tappeto da oltre un anno, da quando è stata aperta un’inchiesta penale sulla gestione del reflui provenienti dalle stalle dei suini. Ma in realtà, esiste da molti anni e precisamente da quando negli anni ‘80 lo sviluppo degli allevamenti zootecnici ha posto il problema molto serio di pesanti conseguenze ambientali”.
Nel tempo, la situazione è migliorata, sia per quanto riguarda la concentrazione degli impianti, sia in merito alla “sensibilità” ambientale. La questione rimane però sul tappeto ed è giunto il momento di affrontarla in tutta la sua complessità, economica ed ambientale. “Soluzioni possibili non sono state proposte al Comune dalle altre istituzioni territoriali competenti in materia. Il dibattito è stato approfondito e alla fine, si è trovato un accordo su alcuni specifici obiettivi: la salvaguardia dell’ambiente, considerando indispensabile anche l’eliminazione dei cattivi odori, e la tutela degli interess economici delle aziende zoo tecniche”. Per questi motivi stato conferito al sindaco Stefano Ansideri il mandato di approfondire l’argomento e indi viduare un percorso ammini strativo per arrivare a rendere effettivi gli obiettivi fissati. “E naturale – viene spiegato nella nota – che nessun atto amministrativo, potrà impedire ad un imprenditore di realizzare una stalla nel territorio comunale, purché siano realmente applicate le regole di tutela ambientale fissate dalla normativa vigente”. E’ però altrettanto naturale che la situazione attuale verrà rivista, tanto è vero che “l’amministrazione comunale, d’ora in avanti, si muoverà per individuare soluzioni possibili per la trasformazione ad altre destinazioni d’uso delle strutture degli allevamenti esistenti nel territorio comunale”.
Futuro incerto dunque per la zootecnia del territorio. “La cancellazione di tali attività produttive – ha rilevato il sindaco Ansideri – con un semplice ‘colpo di spugna’ sarebbe un atto arbitrario e perfino inefficace, se non fosse accompagnato da una cornice di regole e da effettive possibilità alternative, che sa-ranno per noi ipotesi di lavoro giù a partire dalle prossime settimane”.di LUCIO FONTANA

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