BASTIA UMBRA-LA CHIUSURA dell’attività produttiva dell’azienda Franchi posta in liquidazione dall’inizio del 2012, nonostante gli ammortizzatori sociali e gli incontri a livello sindacale e politico, è una vicenda che, oltre ad essere un triste capitolo dell’economia locale, desta preoccupazione a Bastia. I partiti politici del centrosinistra (Pd, Prc Sel, Idv, Sc) hanno diffuso un documento con cui esprimono forte preoccupazione per la vicenda Franchi e, in particolar modo «per la situazione drammatica in cui si trovano i 30 lavoratori dell’azienda». Chiedono la convocazione urgente di un Consiglio comunale aperto, ritenendo che sia un’occasione utile per avanzare idee nuove per il rilancio delle attività aziendali e per la ricollocazione dell’azienda. Le Officine Franchi, è bene non dimenticarlo, hanno dato lavoro nei periodi di maggiore floridità ad oltre duecento dipendenti che negli ultimi anni, in seguito alla crisi del settore metalmeccanico, si sono notevolmente ridotte.
«Sappiamo — sottolineano i partiti di sinistra — che dal 4 gennaio i lavoratori della ormai ex Spa sono senza lavoro, mentre altre 20 persone sono appese alle sorti della Srl». Si sollecita l’azienda e comunque i liquidatori a garantire il pagamento degli stipendi arretrati, il Trf e «a tutti vengano garantiti gli ammortizzatori sociali di cui hanno diritto».
«Questa vicenda riguarda non solo i lavoratori della Franchi ma l’intera città, che non può permettersi di perdere posti di lavoro, capacità produttiva, ricchezza». L’atteggiamento nei confronti dell’amministrazione comunale di centrodestra e critico in particolare nei confronti del sindaco Ansideri «che si disinteressa alla vicenda, accettando passivamente ogni accadimento e portando avanti i piani di recupero urbanistici come se nulla stesse accadendo».

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