E’ FINITO lo stillicidio di furti al cimitero che da mesi tormenta molti parenti di defunti e che ha messo in allarme anche le forze dell’ordine. L’amministrazione comunale, da parte sua, aveva incrementato i controlli per prevenire tali odiosi episodi. Si tratta, infatti, di furti riguardanti gli oggetti mortuari sulle tombe (portafiori e portalumi) di facile asportazione nei loculi del grande cimitero del capoluogo; furti sono stati segnalati anche in cappelline private, perlopiù chiuse. Tutti oggetti di valore diverso, ma di scarsa commerciabilità. Sono stati impiegati carabinieri in borghese sia della locale Stazione, sia del comando della compagnia di Assisi. Dopo vari appostamenti i militi hanno individuato e segnalato all’autorità giudiziaria tre stranieri di diverse nazionalità e arrestato un’anziana. La quale è stata pedinata fino alla sua abitazione, nel centro urbano della città, dove nascosti in un garage sono stati trovati tantissimi oggetti funerari certamente frutto di decine di furti. Per il sequestro del materiale è stato impiegato un furgoncino. L’indagine prosegue per stabilire le motivazioni di tali razzie nei cimiteri: quello del capoluogo, ma anche nel cimitero di Ospedalicchio che nelle scorse settimane è stato oggetto più volte di particolari attenzioni.
I CARABINIERI di Bastia insieme alla polizia municipale, in esecuzione di un’ordinanza comunale, ieri alle 13,30 hanno sgomberato sei carovane di nomadi gitani, tutti di origine spagnola, che da oltre 24 ore sostavano nel parcheggio davanti all’ufficio postale, lungo via Torgianese. Gli zingari erano una ventina e tra questi anche 4-5 bambini, che hanno dovuto lasciare il temporaneo accampamento.
Se non meraviglia la solerzia e l’impegno dei militi sul territorio comunale e del comprensorio, è invece da sottolineare il lavoro puntuale dei vigili urbani che da qualche giorno sorvegliano con straordinaria acutezza non solo il traffico stradale. Posti di blocco frequenti in varie zone del comune e stretta sorveglianza dei parcheggi in aree non autorizzate. In particolare in piazza Mazzini e nell’area immediatamente adiacente al centro storico, dove fioccano contravvenzioni al codice della strada.
Massimo Stangoni
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