di Ramona Furiani Consigliere Comunale PD Presidente 1 commissione consiliare
La 48esima edizione di Agriumbria ha fatto registrare numeri eccezionali: oltre 80.000 presenze (si sono superati i dati del 2015), oltre 40 pulman, ben 107 giornalisti, oltre 200 richieste di espositori a cui non si è riusciti a dare la possibilità di partecipare, e tantissime scuole anche di altre regioni presenti (Abruzzo, Campania etc…).
La lettura di questi dati è ovviamente molto positiva e testimonia la managerialità e le esperienze di Umbriafiere.
Non possiamo però limitare la riflessione su Agriumbria al solo aspetto positivo.
E’ necessario con realismo prendere atto di quanto affermato anche durante la cerimonia inaugurale da alcuni fra gli intervenuti: se è vero come è vero che Agriumbria si conferma vetrina del comparto agricolo e zootecnico ed è divenuta punto di riferimento del settore non solo a livello regionale ed è infatti ormai un polo di attrazione di rilievo nazionale, si deve al contempo pensare ad un suo progetto di ampliamento ed ammodernamento.
I 70mila metri quadrati sono pochi per soddisfare le richieste di questo evento e, seppure non tutti i 200 espositori a cui non è stata data la possibilità di partecipare saranno stati di altissima qualità, certamente ormai è necessario intervenire per ampliare la superficie espositiva.
Tutti i soggetti interessati, ad iniziare dal Comune di Bastia Umbra e dalla società Umbriafiere, in sinergia con la Regione, devono essere capaci di mettere in campo un progetto di ampliamento e ammodernamento ulteriore della struttura esistente non solo al fine di ridurre i costi di allestimento delle diverse manifestazioni fieristiche ma anche al fine di poterne ampliare il numero e la tipologia con ricadute positive per l’intero territorio comunale e per la Regione tutta.
Ammodernando e ampliando il centro fieristico, non sarebbe illusorio pensare di applicare il modello positivo e di successo di “Agriumbria” ad altri settori strategici o emergenti nella nostra Regione: innovazione, manifatturiero e molto altro ancora.
Agriumbria dimostra che, durante l’evento fieristico, si sviluppa una interessante rete di contatti e di incontri fra imprese e operatori del settore che facilità lo sviluppo economico delle imprese stesse con evidenti benefici per la nostra comunità regionale.
Spero che quanto prima in commissione consiliare ed in Consiglio Comunale si possa quindi discutere di un grande progetto, da realizzare magari anche per stralci funzionali, da poter condividere fra tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale.
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