Bastia

Frenata sulla ripavimentazione

Dalla soprintendente ai Beni culturali umbri bocciatura parziale del progetto di recupero del centro storico


Vittoria Garibaldi: “Prima occorne pensare al recupero degli edifici”


MASSIMILIANO CAMILLETTI


BASTIA – Il piano di riqualificazione del centro storico muove i primi i passi e subito incassa una parziale bocciatura. Quella di Vittoria Garibaldi, soprintendente ai Beni culturali dell’Umbria, che venerdì sera è intervenuta nel corso dell’incontro promosso dall’assessorato ai Lavori pubblici per fare luce sul futuro del centro storico.
L’analisi sin qui svolta dal gruppo di tecnici, guidato dall’architetto Gianluca Falcinelli, ha prodotto una prima bozza di progetto destinato a successivi sviluppi e imperniato su una strada – un “segno” l’ha definita lo stesso Falcinelli – che attraversa e taglia la piazza dal palazzo municipale all’arco della Portella. Una “linea” che al contempo divide e unisce il vero nucleo storico della città – il borgo Sant’Angelo che si è andato insediando attorno al Mille – con il borgo Santa Croce i cui edifici risalgono al 1200-1300. “Un segno – ha spiegato l’architetto ai numerosi cittadini che hanno affollato la sala consiliare – fatto di pietra e luce che lo renderà ben visibile anche di notte e che all’estremità culminerà innalzandosi come fosse un totem”. La sovrintendente pur apprezzando il lavoro di ricostruzione storica illustrato dall’architetto Falcinelli non ha mancato di muovere alcuni appunti che hanno finito per scardinare l’ipotesi di lavoro illustrata e per la quale – come ha ricordato l’ingegner Vincenzo Tintori – l’amministrazione comunale ha già impegnato le somme per il primo stralcio. “Serve un progetto unitario – ha esordito Garibadi -. Prima di fare il ‘segno’ occorre riqualificare il centro storico. Un arredo messo su un qualcosa di disordinato non serve. Anzi, rappresenta un elemento di disordine in più”. “Non si può – ha aggiunto la soprintendente facendo scattare l’applauso della sala – pensare alla ripavimentazione senza aver prima recuperato le facciate degli edifici”. Garibaldi ha poi auspicato la chiusura totale del centro storico al traffico veicolare: “Un comune come Bastia che si sviluppa su un territorio interamente pianeggiante non ha bisogno di aver le macchine fin dentro al centro. Questo va chiuso e protetto dall’attacco degli agenti inquinanti”. Un auspicio che non ha certo riempito di entusiasmo i commercianti, secondo i quali la chiusura permanente andrebbe a ferire l’identità della piazza che – a loro dire – proprio sul commercio si fonda.

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