Bastia

Franchi porterà un nuovo pezzo di città

L’architetto Salgado ha presentato in consiglio comunale il progetto per Ospedalicchio

BASTIA UMBRA – Un progetto in linea di massima approvato, il giusto interesse cittadino per discutere su dettagli dell’operazione, ma ancora qualche tempo per sciogliere i nodi della burocrazia. Il futuro della Franchi e dell’area limitrofa a via Firenze è stato discusso a lungo ieri nel corso della massima assise aperta al pubblico. Presenti tutte le generazioni della famiglia degli imprenditori, il consiglio comunale quasi al completo e numerosi lavoratori alle dipendenze dell’azienda. Ospite d’eccezione l’autore del progetto, l’architetto portoghese Manuel Salgado, che, con il suo team, ha illustrato quello che potrebbe diventare il secondo centro urbano di Bastia Umbra. Il disegno prevede infatti la valorizzazione dell’attuale stazione ferroviaria, la realizzazione di un sottopasso all’altezza dei quattro binari, una scuola secondaria di primo livello, un istituto alberghiero, una residenza per anziani e verde attrezzato; ma, ancora, sorgeranno abitazioni, commerciale, piazze e locali da destinare all’utilizzo pubblico. Un progetto ambizioso e funzionale; ma in corsa con le proposte relative alle aree ex Deltafina, ex Mattatoio, ex Pic e Petrini. A questo proposito, il consigliere comunale del popolo delle Libertà, Giuliano Monacchia, si è espresso considerando: “Il progetto per la zona ex Pic sta molto spingendo per partire, ma la Franchi è un’azienda storica per Bastia Umbra e la sua delocalizzazione merita di essere presa in considerazione. Abbiamo già perso la Petrini. Il nostro gruppo messo all’opposizione, può solo urlare. La maggioranza non ci mette a parte dei propri progetti, impedendoci di studiare e di esprimere in modo strutturato la nostra opinione. Sono gli ultimi governi che si sono succeduti a aver bloccato lo sviluppo di Bastia Umbra, che rischia di diventare il terzo mondo dell’industrla”. “La nostra famiglia ha fatto grandi passi comprando l’area di Ospedalicchio che servirà alla delocalizzazione e incaricando l’architetto Salgado di elaborare il progetto – ha sottolineato l’industriale Aldo Franchi – ora bisogna che si passi dalla parola ai fatti”.
Alberta Gattucci

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